Fonte: teylersmuseum.eu
Per la rubrica “I grandi dell’ingegneria”, oggi si ricorderà Heinrich Geissler (nato a Igelshieb il 26 maggio 1814 e morto a Jena il 24 gennaio 1879).
Iniziò ben presto a lavorare nell’azienda di famiglia diventando un soffiatore di vetro e ingegnere meccanico di grandi capacità.
All’età di 36 anni si trasferì a Roma, aprendo un laboratorio di strumenti per la chimica e la fisica. Le sue invenzioni furono da subito apprezzate (un termometro, un altimetro, un vaporimetro, un igrometro) godendo del rispetto della comunità scientifica.
Nel giro di due anni Heinrich Gleisser pubblicò anche un libello scientifico insieme a Julius Plücker: Studien zur Thermometrie und verwandter Gegenstände.
Nel 1855 partecipò all’esposizione universale di Parigi, ricevendo anche una medaglia d’oro.
Un anno dopo arrivò la realizzazione del primo arco elettrico all’interno di un tubo, su cui poi vennero effettuate le ricerche che hanno portato alla moderna lampadina elettrica.
Tra le altre invenzioni figurano il primo termometro capillare di vetro, il tubo di Geissler e la pompa di Geissler. Le sue invenzioni precorrono molte di quelle moderne, dai tubi a raggi x al tubo catodico.
Il tubo di Geissler è un tubo di vetro, con le pareti fluorescenti o fosforescenti e una pressione molto inferiore rispetto a quella dell’ambiente. Ha lo scopo di misurare la conduzione di un determinato gas. Applicando agli elettrodi in alluminio una forte tensione si possono osservare sulle pareti diversi colori a seconda del gas contenuto nel tubo.
Nel 1868 venne chiamato all’Università di Bonn, dove insegnò fino alla scomparsa.
Fonte foto: doscience.co.uk