Nevexn (Neve Perenne): unna piattaforma che produce neve, crea un liquido frigorifero (Ice Slurry) a temperature sopra gli zero Celsius, ma può anche desalinizzare e depurare le acque. Senza utilizzare additivi chimici.
L’idea è venuta a tre amici: Francesco Besana, nato a Bergamo nel ‘78, con una Laurea in Ingegneria meccanica all’Università degli studi di Bergamo e un dottorato di ricerca in tecnologie per l’energia e l’ambiente presso l’Eurac di Bolzano, Anna Vanzo, nata a Trento nel ‘79, ma residente in Val di Fiemme, laureata in Economia e Commercio all’Università di Trento e Fabiano Maturi, nato a Tione di Trento nell’ 82, ingegnere civile.
IL MACCHINARIO – SPIEGANO – È UNA PIATTAFORMA CHE PERMETTE APPLICAZIONI IN AMBITI DIVERSI, MA SEMPRE NEL RISPETTO DELLA NATURA. AMIAMO IL WHITE, MA ABBIAMO UN CUORE GREEN.
Gli studi e gli esperimenti sono iniziati nel 2010. E’ stato allora che Francesco ha pensato al rivoluzionario cannone sparaneve. Si trovava a Berkeley per studio. “In quel periodo – dice Fabiano – Francesco si era specializzato nel raffrescamento solare (“Solar Cooling”), tecnologia che usava energia termica prodotta dai collettori solari termici per produrre energia frigorifera attraverso macchine attivate termicamente. Queste macchine inizialmente erano impiegate solo per produrre acqua attorno ai 6 gradi da utilizzare nel settore residenziale e terziario per il mercato del Centro/Sud Italia. Dopo molti tentativi per ottimizzare il ciclo termodinamico di queste macchine, Francesco ha intravisto la possibilità che questi apparecchi potessero essere utilizzati per produrre neve e quindi avvicinare la ricerca e lo sviluppo di questa tecnologia alle esigenze del Trentino Alto-Adige”.
Dopo circa tre anni il prototipo ha cominciato a produrre la prima neve.
“Agli inizi- raccontano Anna e Francesco – le difficoltà sono state parecchie, soprattutto dal punto di vista tecnico. Era complicato raggiungere e mantenere certi valori di vuoto spinto. E’ stato difficile anche reperire prodotti con caratteristiche di progetto particolari. Alcuni fornitori hanno garantito il funzionamento, ma in fase di test, in realtà, tali prodotti non hanno funzionato come avrebbero dovuto. Abbiamo, però, superato questi momenti critici con la nostra determinazione. Eravamo convinti che prima o poi saremmo riusciti a vedere la nostra neve. Abbiamo investito molto in termini di tempo e impegno. Lavorando durante il giorno, dovevamo per forza ritrovarci e studiare di notte. In termini economici, invece, abbiamo investito molto meno, grazie ai finanziamenti ottenuti con il bando Seed Money di Trentino Sviluppo. La Provincia di Trento, in questo senso, è di grande sostegno per le start up come le nostra e le aziende in genere. Le reazioni da parte di tanti conoscenti sono state di incredulità e grande stupore. Molte persone erano scettiche quando si parlava di questo progetto innovativo e, per certi versi, rivoluzionario. E’ stato, però, davvero emozionante vedere le facce stupite di tanti quando per la prima volta l’ice slurry (miscela bifase di acqua e ghiaccio) si è trasformata in neve purissima e di qualità”.
Il loro sogno è passare dal prototipo a una macchina industrializzata da poter lanciare sul mercato.
“Questo è un passaggio molto costoso – fa sapere il trio – e per farlo dobbiamo trovare dei finanziatori o creare una partnership forte con qualche imprenditore. C’è un po’ di fermento e qualche prima telefonata è arrivata, ma sono passate poche ore dalla presentazione del prototipo. Speriamo arrivi qualche proposta a breve. Nel frattempo proveremo anche noi a bussare a qualche porta. Sono stati mesi intensi, e tante volte di sconforto. Ma siamo stati tosti. Abbiamo cercato sempre nuovi stimoli per andare avanti con la carica giusta”.
Header image credits: Newspower