Curiosità e Consigli

Pi Day, tra 100 anni un altro giorno come questo

Sabato 14 Marzo 2015, ore 9.26.53. Una data singolare, un evento che solo fra altri 94 anni si potrà di nuovo verificare. Si tratta del “Pi Day” (Giorno del Pi Greco): l’annuale celebrazione della costante matematica (π) utilizzata in matematica e fisica.

La data del 14 Marzo deriva dalla notazione anglosassone che prevede la scrittura delle date secondo la sequenza mese-giorno-anno (quindi 3/14/15). Ma nel 2015 c’è stata una particolarità: per l’unica volta in 100 anni, è possibile mettere in fila le prime dieci cifre che compongono il π. Ossia: 3 (marzo), 14 (giorno), 15 (anno), 9 (ore), 26 (minuti), 53 (secondi).

Il Pi Day nasce nel 1988 a San Francisco da un’iniziativa del fisico Larry Shaw che voleva trovare una data per porre al centro dell’attenzione la matematica, una scienza che non trova spesso motivi per festeggiare (tra l’altro, il 14 marzo è anche l’anniversario della nascita di Albert Einstein). Poco a poco la cosa ha preso piede, tanto che oggi sono migliaia le iniziative in tutto il mondo organizzate per il Pi Day. Negli Stati Uniti, dove la festa è più sentita, si organizzano corse su una distanza di 3,14 miglia (5.503 metri), i fast-food offrono menù speciali a 3,14 dollari, e così via.

Anche in Italia sono previste manifestazioni. A Udine, ad esempio, è in corso dalle ore 9.00 una gara mnemonica per chi riesce a ricordare il maggior numero di cifre decimali del π.
A Rovigo, il centro storico è stato allestito come un laboratorio e in serata è previsto l’intervento del genetista Edoardo Boncinelli al Conservatorio su “I numeri della natura”.

Curiosità sulle cifre del Pi Greco

  • Il record di cifre fino ad oggi calcolato appartiene ad Alexander Yee e Shigeru Kondo, uno scienziato informatico americano e un ingegnere di sistemi giapponese che, un paio di anni fa, hanno raggiunto i 12 trilioni di cifre con la loro Pi-crunching machine.
  • 67.890 è, invece, il numero di cifre citate a memoria e appartiene al ventiquattrenne cinese Lu Chao, imparate in circa un anno e esposte in 24 ore e 4 minuti.
  • Se Ludolph van Ceulen nel XVIII secolo ne calcolò a mano 35 e Jurij Vega, un secolo dopo, ne calcolò 126, nella seconda metà dell’800 il matematico inglese William Shanks ne calcolò ben 572 (ogni mattina ne calcolava una e nel pomeriggio ne verificava l’esattezza).

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Published by
Raffaele Salvemini