Han: il robot dal volto umano

Umanoidi maledettamente simili agli esseri umani. Consistenza dei tessuti, contatto visivo ed espressioni facciali. Proprio come in Terminator. L’artefice però non è Skynet ma la Hanson Robotics che da anni lavora alla realizzazione di cyborg indistinguibili dagli esseri umani. Alla scorsa edizione della Global Sources Electronics Fair di Hong Kong, una delle fiere dedicate all’elettronica più grandi al mondo, l’azienda fondata da David Hanson ha mostrato la sua ultima inquietante creatura: un robot di nome Han, che è capace di interagire con gli esseri umani. Non solo mantiene il contatto visivo con l’interlocutore ma è in grado di riconoscere la mimica umana così da poter sfoggiare una vasta gamma di espressioni facciali adeguate alla situazione.

La testa è montata su un manichino trasparente e statico, che lascia intravedere le “viscere elettroniche” del

hansonrobotics.com

robot. La pelle sintetica si distende sul viso di Han coprendone i quaranta motori necessari per compiere i movimenti facciali in maniera fluida e naturale. Si tratta di un sistema, rigorosamente brevettato, che conferisce alla pelle sintetica un aspetto molto simile a quella umana ed è chiamato Frubber, nome ottenuto dalla fusione tra le parole “flesh” e “rubber”, ovvero carne e gomma.
Frubber è stato testato per la prima volta sul simulacro di Albert Einstein. Han dispone di un software che, grazie ad alcune telecamere posizionate all’interno degli occhi e nel petto, gli permette di riconoscere e comunicare con le persone nelle vicinanze.

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Le capacità dell’automa superano di gran lunga quelle dei comuni chatbot, ovvero i programmi progettati per simulare conversazioni intelligenti, grazie in primis al sofisticato sistema di riconoscimento con cui mantiene il contatto visivo con l’interlocutore. Riesce a distinguere chiaramente le espressione facciali e in questo modo può ribattere a propria volta con la mimica adeguata. Una tecnologia mai vista prima. Con il suo fare gentile, Han potrebbe trovare impiego in tutte quelle situazioni che non richiedono necessariamente una presenza umana, come receptionist di un albergo o vigilante nei corridoi di un museo. La società di David Hanson immagina un futuro in cui questo genere di tecnologia possa trovare applicazione in campo educativo (il robot-insegnante) o sociale (l’automa da compagnia per gli anziani), proprio grazie alla coppia Han ed Eva, la versione femminile dell’androide, in prossimo sviluppo. Insomma è proprio il caso di dirlo: “Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti.”

 

Published by
Antonio Piazzolla