Del First Smartphone si conoscono poche informazioni. Si sa per esempio che si tratta di una versione modificata di un BlackBerry commerciale a cura della National Security Agency (NSA) . Gli esperti dell’NSA l’hanno smontato e rimontato pezzo dopo pezzo eliminando tutte le potenziali fonti di pericolo e rendendolo di fatto completamente blindato da accessi non autorizzati. Obama può interagire solo con una decina di numeri compresi quelli del Vicepresidente, della First Lady, dei collaboratori più stretti e di pochissimi famigliari.
Tutte le chiamate sono criptate con SecureVoice, il più potente software per la protezione delle conversazioni telefoniche sviluppato sempre dall’NSA. Per garantire la massima sicurezza le telefonate seguono un instradamento diverso rispetto a quelle normali: vengono criptate dal terminale e dirottate sui server di SecurVoice dove vengono decriptate e criptate nuovamente prima di essere indirizzate verso la destinazione finale (dove poi vengono decrittate e ritrasformate in voce). Insomma il processo funziona in sostanza come un’infinita matrioska le cui chiavi di accesso variano da livello a livello. La stessa procedura avviene anche per le chiamate in ingresso, quelle cioè provenienti dai dispositivi autorizzati a comunicare con Obama.
Niente videogames, social networks o messaggistica istantanea: il telefonino presidenziale è al quanto
rudimentale. Tuttavia nel 2014 un gruppo di hacker è riuscito a violare il sistema informatico della Casa Bianca intercettando le email tra Barack Obama e i suoi collaboratori. Lo smartphone One però ha resistito all’attacco aumentando così la sua reputazione a “telefonino più sicuro del mondo“. Il sistema di protezione digitale della White House è migliorato soprattutto dopo le elezioni presidenziali del 2008, quando a seguito di un attacco informatico, Obama fu costretto a disattivare le proprie caselle di poste private per ragioni di sicurezza. Vietati anche i selfie e i social perchè la sicurezza del presidente non ammette distrazioni. Obama non può installare nessuna app di terze parti perchè potrebbero contenere trojan o malware in grado di intercettare e trasmettere agli hacker le comunicazioni voce o e-mail.
Ma cosa succederebbe se qualcuno riuscisse a rubare il BlackBerry One? Senza considerare l’impossibilità fisica di rubare qualcosa ad Obama e passare inosservati, una volta rubato, il BlackBerry One non sarebbe altro che un cimelio per collezionisti. Il dispositivo può funzionare solo se collegato a una speciale base che ne maschera il codice IMEI (codice numerico che identifica univocamente ogni terminale mobile) rendendolo, di fatto, impossibile da rintracciare. Questa base, installata sull’AirForce One, sulla limousine presidenziale nelle residenze e negli uffici di Obama e nei dispositivi degli agenti segreti che seguono il Presidente, è collegata via satellite con una connessione protetta al sistema informatico della Casa Bianca, a Washington.