Il lander della sonda Rosetta, Philae, ha terminato la sera del sabato 13 giugno alle 22:28 (ora italiana), la fase di ibernazione in cui per circa sette mesi non ha trasmesso dati e i tentativi di contatto sono stati del tutto inutili a causa di alcuni bug del sistema di trasmissione. Philae che lo scorso novembre è atterrato sulla cometa 67P ha ristabilito il contatto con la sonda madre, Rosetta, una comunicazione di appena 85 secondi, in cui ha inviato circa 300 pacchetti dati attualmente in analisi.
“Una grandissima soddisfazione per la scienza, per l’Europa e soprattutto per l’Italia”, commenta Giovanni Bignami, Presidente dell’INAF, “che in Philae ha messo un grosso investimento di scienziati INAF, Universitari e industrie. Non avevamo dubbi che Philae sarebbe ripartito, soprattutto adesso che la temperatura della superficie della cometa è più calda di – 40 gradi, perché si sta avvicinando rapidamente al Sole”.
“Philae si sta comportando molto bene. La sua temperatura di funzionamento è al momento di 35 gradi sottozero e ha a disposizione 24 watt”, ha spiegato in un comunicato dell’INAF, Stephan Ulamec, project manager del robottino presso la DLR. “Il lander è pronto per le operazioni”.
Analizzando i dati di house-keeping inviati dal robot si è scoperto che Philae in realtà era già in funzione da qualche tempo ma non riusciva a comunicare con la sonda madre. I dati inviati consistono in informazioni raccolte nell’arco degli ultimi giorni cometari. Il diario di bordo di Philae contiene ancora 8000 pacchetti di dati che aspettano di essere analizzati dagli scienziati che sperano di riusciare a downloadare nel corso del prossimo contatto. Tali informazioni dovrebbero “raccontare” la cronaca degli eventi recenti avvenuti sulla cometa 67P. Vi terremo aggiornati sulle novità.