Smartphone: come tutelarsi dai servizi in abbonamento non richiesti

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Ad ognuno di noi è capitato, almeno una volta, di imbattersi in costosissimi servizi in abbonamento di cui non si era mai sentito parlare e soprattutto che non sono mai stati richiesti dall’utente. Il più delle volte capita mentre si naviga sullo smartphone oppure sfiorando accidentalmente quei fastidiosi banner pubblicitari lampeggianti che compaiono in alcuni siti e nelle versioni lite dei videogames. Altre volte si nascondono nelle finestre di pop-up e nel tentativo di chiuderle scatta in automatico la sottoscrizione ai servizi. Ci si ritrova a navigare credendo di utilizzare le soglie previste dal piano tariffario e, invece, si finisce con lo scoprire amaramente che la promozione non è stata rinnovata dal nostro operatore; di fatto la navigazione comporta spese aggiuntive. Prima ancora che l’utente capisca cos’è successo, inizia a ricevere sms/mms dai contenuti osceni e fantasiosi: dal fotomontaggio di vip in intimità a notizie-bufale e via dicendo. In questo speciale di Close-Up parleremo di questo problema che ogni giorno tormenta centinaia di utenti, di come prevenirlo o, se è troppo tardi, come correre ai ripari.

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Si definiscono agenzie d’intrattenimento e si nascondono dietro nomi diversi. Ad ogni ricarica telefonica vediamo scalarci di continuo il credito con costi sempre più alti e mai inferiori ai 5 euro settimanali. Il primo campanello di allarme è l’sms di benvenuto in cui, la “gentile” agenzia dopo essersi presentata, indica i servizi attivi, la quantità di sms che verrano inviati ogni settimana ed il costo settimanale o mensile del servizio. Ecco come fare per impedire di ricevere il contenuto degli abbonamenti via sms o mms, noti come “servizio a valore aggiunto“:

Il Barring Sms è un servizio che blocca gli sms indesiderati come i servizi di sms premium, ovvero i messaggi a pagamento in decade 4x (in particolare 43, 44, 46, 47, 48 e 49) come oroscopo, chat, ricette, sport e servizi vari. Si può richiedere l’attivazione del barring sms ma la procedura cambia a seconda dell’operatore:

  • Tim: visitando il sito, oppure chiamando il 119 si può richiedere all’operatore di mettere il numero dell’agenzia di intrattenimento in black list.
  • Vodafone: puoi chiamare il 190 e chiedere all’operatore l’attivazione del barring sms, oppure provvedere da sé sul sito dell’operatore.
  • Wind: fornisce un servizio completo contattando il 155 infatti si può richiedere il blocco dei servizi a sovrapprezzo che può essere totale, cioè chiamate a numerazione 899, 166 e sms, oppure soltanto il blocco parziale di uno dei due servizi. Si può richiedere l’attivazione del barring sms anche visitando la sezione apposita del sito.
  • H3g (3): dopo aver composto il 133 puoi richiedere l’attivazione del barring sms o, anche in questo caso, non scomodare il centralino e procedere da sé nella sezione dedicata del sito.
  • Postemobile: invia il modulo che trovi sul sito via fax o via posta tradizionale, richiedendo il blocco dei servizi a sovrapprezzo.

    ATTENZIONE: prima di richiedere il barring sms sappiate che ha l’inconveniente di bloccare anche sms di servizio attivati volontariamente dall’utente, come quelli inviati dalla banca per notificare l’utilizzo della carta di credito. Quando si naviga sul web via smartphone è bene evitare di cliccare sui banner pubblicitari (anche se si tratta di marchi noti e affidabili). Meglio non sfiorarli neppure per sbaglio, così da non attivare il relativo abbonamento. Mantenere sotto controllo il proprio credito è un buon modo per scoprire in tempo l’attivazione di servizi non richiesti: se risultano addebiti sospetti è bene contattare l’operatore e in caso se risultino attivati servizi in abbonamento meglio richiedere la disattivazione immediata del servizio. In seguito alla telefonata di disdetta del servizio si può far seguire un reclamo scritto, indirizzato alla compagnia telefonica, ribadendo la volontà di disattivare il servizio non richiesto e chiedendo la restituzione di quanto indebitamente sottratto. Se l’operatore non risponde entro 40 giorni o se risponde negativamente, puoi rivolgerti ai legali per avviare una procedura di conciliazione. In alternativa, puoi contattare il comitato regionale per le comunicazioni della tua Regione (Co.Re.Com.). Se pensi di essere l’unico ad essere stato raggirato, l’analisi statistica del fenomeno potrebbe tirarti su di morale: le vittime di questa supertruffa sono state circa 500mila nel 2014, ma il problema riguarda potenzialmente 10 milioni di italiani per un giro di affari di 800 milioni di euro all’anno (fonte: La Repubblica). Purtroppo il fenomeno è in crescita.

Published by
Antonio Piazzolla