Si chiama “pentaquark” la nuova scoperta fatta dal CERN attraverso l’acceleratore di particelle LHC (Large Hadron Collider); tale scoperta permetterà di conoscere meglio la struttura della materia, in particolare la <<forza forte>> che tiene unite le particelle nel nucleo degli atomi.
La comprensione della struttura della materia è stata rivoluzionata nel 1964, quando il fisico americano Murray Gell-Mann ha riformulato la teoria sulla struttura della materia secondo cui le particelle che formano il nucleo dell’atomo sono composte da tre quark ammettendo l’esistenza di particelle composte da più quark, come il pentaquark. Questa, è una particella subatomica composta da un gruppo di 4 quark –particelle subatomiche che compongono neutroni e protoni che, a loro volta, formano i nuclei degli atomi. Tali componenti, possono essere considerati i fondamenti di tutta la realtà. – e un antiquark in uno stato legato.
Una scoperta resa possibile dall’analisi del decadimento di un barione conosciuto come Λb (Lambda b) in altre tre particelle, un J / ψ- (J-psi), un protone e un kaone; questa scoperta, come tante altre nel corso della storia, è avvenuta in modo del tutto casuale: «Non stavamo cercando proprio il pentaquark», ha ammesso Patrick Koppenburg, coordinatore di fisica dell’Lhc,«Ci siamo un po’ inciampati sopra». Il fatto che la scoperta sia casuale, non la rende meno importante; se la scoperta venisse mai confermata da altri enti indipendenti, si tratterebbe della seconda più grande scoperta avvenuta presso il CERN dopo quella del bosone di Higgs.
Il CERN si dichiara sicuro della presenza del pentaquark: l’errore è, infatti, nella categoria di <<10 sigma>> (ovvero, esiste una sola possibilità su 10 elevato alla 22ma potenza che si tratti di una fluttuazione statistica).“Il pentaquark non è solo una nuova particella”, ha commentato il portavoce di LHCb, Guy Wilkinson “ma rappresenta anche un tipo di aggregazione di quark, che sono i costituenti fondamentali dei protoni e neutroni ordinari, secondo un modello che non è mai stato osservato prima in oltre cinquant’anni di ricerche sperimentali. Studiare le proprietà dei pentaquark potrà permetterci di comprendere meglio le caratteristiche essenziali della materia ordinaria”.