Finalmente ha avuto inizio Cop21, il vertice Onu sul clima che si svolgerà fino all’11 dicembre presso il Centro Congressi di Le Bourget nella periferia nord parigina. Ecco di seguito gli interventi dei Presidenti.
«Sul clima l’Italia fa la sua parte, ma non tutti a livello mondiale si comportano allo stesso modo» – ha detto Matteo Renzi – «L’Italia ha la leadership in alcuni settori della green economy. Noi stiamo andando nella giusta direzione e stiamo facendo tutti quegli sforzi che ci portano a essere una delle nazioni guida in questo settore. Sono ottimista, ma è ancora lunga, spero che l’accordo sia il più vincolante possibile, altrimenti si rischia un impegno scritto sulla sabbia. C’è una sfida che riguarda tutti noi, i nostri figli e i nostri nipoti: il futuro del pianeta. Senza allarmismi inutili, ma dobbiamo prendere atto che siamo a un bivio. L’Italia vuole stare tra i protagonisti della lotta all’egoismo, dalla parte di chi sceglie valori non negoziabili come la difesa della nostra madre terra».
«Raramente nel corso della storia umana il destino non solo di chi è in vita oggi ma delle generazioni che non sono ancora nate è stato nelle mani di così pochi» – ha detto Carlo d’Inghilterra – «pensate ai vostri nipoti in modo che con le vostre scelte di oggi, loro non debbano rinunciare al loro domani, in quanto la Terra potrà sopravvivere all’aumento del livello dei mari e delle temperature, ma non l’umanità».
«Il mondo non ha mai affrontato una sfida così grande come quella sul futuro del pianeta, della vita. Per questo siamo qui a Parigi» – dice François Hollande – «Non si può separare la lotta al terrorismo da quella al surriscaldamento globale. Queste sono due grandi sfide che dobbiamo affrontare, perché dobbiamo lasciare ai nostri bambini un mondo senza terrorismo, e un pianeta protetto dalle catastrofi. Il surriscaldamento del clima crea conflitti, crea più migrazioni delle guerre». Hollande ha poi espresso l’invito affinché l’accordo che si raggiungerà a Parigi sia vincolante e non applicato su base volontaria. Servono «controlli ogni 5 anni e un nuovo modello basato sulla cooperazione. Sulle nostre spalle pesano le aspettative dell’umanità intera».
«Sono venuto di persona come rappresentante della prima economia mondiale e del secondo inquinatore per dire che noi, Stati Uniti, non solo riconosciamo il nostro ruolo nell’aver creato il problema ma che ci assumiamo anche la responsabilità di fare qualcosa in proposito. Possiamo cambiare il futuro qui e adesso» – ha dichiarato Barack Obama – «Gli investimenti fatti ci hanno consentito di ridurre l’inquinamento a livelli minimi in vent’anni.»
«Un’economia globale a basso tasso di emissioni di carbonio entro i prossimi decenni.» – dice Xi Jinping – «La Cina, tra i principali emettitori di CO2, è responsabile di circa il 30% delle emissioni globali (mentre gli Stati Uniti di circa il 16%), è tra gli osservati speciali del vertice: ci sarà un impegno concreto nella riduzione delle emissioni. Un obiettivo chiave.» Sperando che le nazioni mantengano la propria parola, noi di Close-Up continueremo ad aggiornarvi sull’evento più importante del mondo: il congresso che si riunisce per salvarlo!