Oggi è l’anniversario di nascita del grande compositore Ludwing van Beethoven. Lo splendido Doodle creato apposta per l’occasione da Google ci ha ricordato del 245° compleanno del pianista tedesco, da sempre amato e stimato per le sue eccezionali melodie. Ne ricordiamo alcune per tutte: Quinta Sinfonia, Per Elisa, Sonata al chiaro di Luna ed ultima ma non meno affascinate la Nona sinfonia, meglio conosciuta come Inno alla gioia che costituisce ormai l’inno ufficiale dell’Unione Europea.
Nato a Bonn, il 17 dicembre 1770 è stato una figura cruciale della musica colta occidentale e fu l’ultimo rappresentante di rilievo del classicismo viennese. Ad oggi è considerato uno dei più grandi compositori di tutti i tempi. Il 1796 segnò una svolta nella vita di questo virtuoso talento. Prese coscienza infatti della sordità. Tra le ipotesi che ne causarono questo deficit si sospettò dapprima la labirintite cronica, poi una otospongiosi e infine la malattia ossea di Paget ma nessuna è stata mai confermata. Non rivelò mai al pubblico questa realtà. Dopo aver meditato per lungo tempo sul suicidio, si dedicò nuovamente alla composizione e malgrado non fu tra i più ottimisti, fu per lui il periodo più fertile di attività compositiva.
Come riusciva Beethoven a scrivere i suoi capolavori nonostante la totale sordità? La risposta potrebbe nascondersi nella struttura matematica esistente dietro la musica. Natalya St. Clair ha provato a svelare questo mistero utilizzando la famosissima “Moonlight Sonata” per illustrare, in un filmato animato pubblicato sul sito TedEd, il modo in cui Beethoven fosse in grado di trasmettere emozioni e creatività, sfruttando dei rigidi schemi matematici. Buon visione!