Albert Einstein aveva ragione, anche questa volta! Avevate dubbi? A divulgare la scoperta è stata la nota rivista Science Magazine in un articolo del 5 febbraio firmato da Adrian Cho. Le antenne del LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory, L’Osservatorio Interferometro Laser delle Onde Gravitazionali) hanno registrato il fenomeno.
Il centro di ricerca del LIGO
Cosa producono dunque le increspature dello spazio-tempo? La fusione di due buchi neri che spiraleggiano sempre più vicini l’uno all’altro, un fenomeno estremamente violento: la massa dei buchi neri è stimata rispettivamente in 36 volte quella del Sole (per il primo) e 29 volte quella del Sole (per il secondo). Dalla loro unione ne scaturisce un buco nero con una massa pari a 62 volte quella della nostra stella madre. Tre masse solari si trasformano in onde gravitazionali.
“La probabilità di errore sarebbe soltanto 1 su 3 milioni e mezzo” – afferma il ricercatore Clifford Burgess. Vale a dire 5,1 sigma, cioè la stessa certezza con cui fu annunciata la scoperta della particella di Higgs. L’articolo con l’annuncio ufficiale dovrebbe comparire sulla rivista Nature l’11 febbraio. Al momento, come osserva l’autore dell’articolo Adrian Cho, sono ancora notizie di fonte “spionistica”: tuttavia i numerosi particolari, dettagliati e precisi, rendono la “voce di corridoio” una quasi certa realtà.