Scoperta a Bologna la Biasco-Garajová Familial Syndrome

Si chiama Biasco-Garajová Familial Syndrome e prende il nome dai due ricercatori autori dello studio: è stata osservata per la prima volta nel caso di fratelli colpiti dalla stessa, rarissima, forma tumorale.

Una forma tumorale rarissima – tumore polmonare a differenziazione intestinale (PEAC) – che colpisce componenti della stessa famiglia, comparendo sempre tra i 68 e i 71 anni di età. Un caso del tutto particolare, che è stato studiato per la prima volta presso il Centro Interdipartimentale di Ricerche sul Cancro “Giorgio Prodi” dell’Università di Bologna, restituendo risultati importanti. Protagonisti della ricerca sono il prof. Guido Biasco e la ricercatrice Ingrid Garajová.

Il Dr. Guido Biasco, professore ordinario presso il Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale. Direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerche sul Cancro “Giorgio Prodi” (CIRC). Direttore Scuola di Specializzazione in Oncologia Medica.

Lo studio è partito dall’analisi dei microRNA di uno dei componenti della famiglia colpita dalla forma tumorale, una metodologia che offre informazioni biologiche utili per la comprensione di molti eventi tumorali. Il profilo di 47 microRNA studiati ha rivelato assonanza molecolare con il tumore del polmone e con il tumore del pancreas, ma non con il tumore intestinale, nonostante le sembianze istologiche di quest’ultimo. Questo dato si inserisce in un contesto di aggregazione familiare e in una dinamica temporale ed evolutiva comune. È come se ci fosse stato un timer biologico che ha segnato il momento della comparsa del tumore per i componenti della stessa famiglia.

La divergenza tra stato istologico del tumore (intestinale) e la sua natura biologica (polmonare-pancreatica) consolida un concetto che si sta da tempo proponendo nel panorama scientifico: la piattaforma che porta alla scelta terapeutica del tumore potrebbe essere molecolare e non istologica, modulata dalla sede di insorgenza della neoplasia.

Questi spunti mostrano quanto possa risultare rilevante questa scoperta, che da un tumore raro e con espressioni familiari mai descritte offre messaggi ed informazioni utilizzabili nella ricerca traslazionale del mondo oncologico. L’Alma Mater, forte del contributo dell’IRT Alma Sequencing e del Centro “Giorgio Prodi”, ha l’imprimatur su questa ricerca e su tutto quello che potrà scaturirne a beneficio dei pazienti.

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Redazione