L’annuncio fatto dal fisico Stephen Hawking e dal filantropo Yuri Milner parla di un piano ambizioso e rivoluzionario, Breakthrough Starshot, per raggiungere le stelle più lontane in tempi brevi, compatibili con la durata di una vita umana. Con fondo di 100 milioni di dollari verrà sviluppato un sistema di propulsione veloce che sfrutta le nano-sonde, equipaggiate di telecamere, propulsori fotonici, batterie, sistemi di navigazione e comunicazione, per esplorare le stelle lontane.
Facciamo chiarezza sulla questione con alcuni riferimenti. Le nano-sonde in questione hanno le dimensioni di un francobollo, costano quanto un iPhone, sfruttano la propulsione al laser e viaggiano ad una velocità pari al 20% della velocità della luce. Soffermandoci sulla velocità, prendiamo in considerazione Alpha Centauri, il sistema stellare più vicino a noi: si trova a 4,37 anni luce dalla Terra (40 trilioni di km di distanza). Con la sonda più veloce in nostro possesso, impiegheremmo circa 30.000 anni per raggiungerlo ma le nano-sonde di Breakthrough Starshot impiegherebbero solo 20 anni!
Il sistema di propulsione è particolarmente sofisticato: a sospingere le nano-sonde ci sono delle vele solari spesse poche centinaia di atomi. Fasci ottici di laser (phased array laser) genereranno l’energia richiesta per alimentare la vela solare per un massimo di 100 gigawatt di potenza. Il prossimo passo sarà costruire una distesa di antenne laser che costituiranno la cosiddetta”navicella madre” che condurrà in orbita migliaia di nanosonde, fino al superamento di ostacoli come la perturbazione dell’atmosfera terrestre e lo scontro con le polveri interstellari. Nel filmato è spiegato il funzionamento di questo sistema:
Gli scienziati hanno scelto di pubblicare online tutti i loro dati e avvalersi dei benefici della condivisione di conoscenze open source. L’obiettivo del progetto è individuare eventuali esopianeti abitabili, esplorare gli asteroidi e studiare a fondo i corpi celesti del Sistema Solare. Di recente è entrato nel consiglio di amministrazione anche Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook. A capo del progetto c’è Pete Worden, ex direttore del centro di ricerca AMES della NASA. Breakthrough Starshot coinvolge una ventina di scienziati di tutto il mondo compreso l’italiano Giancarlo Genta del politecnico di Torino.