L’Etna è attivissimo. Il 18 maggio l’Ingv (l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ha registrato l’inizio di una intensa eruzione alla Voragine, con una fontana di lava pulsante. Al momento è cessata, invece, l’attività stromboliana del cratere di nord-est. Dalla sommità del vulcano si è alzato un pennacchio di cenere che ha raggiunto un’altezza di 3.000-3.500 metri. La protezione civile ha disposto l’allerta gialla per uno “stato di potenziale disequilibrio” del vulcano.
Con l’inizio dell’attività parassistica (nel linguaggio tecnico vulcanologico “insieme dei fenomeni esplosivi che costituiscono la fase più violenta e pericolosa dell’eruzione”), l’Ingv ha registrato un rapido aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico, la cui sorgente si è stabilizzata nei pressi della Voragine. Dall’orlo occidentale della depressione craterica Voragine – Bocca Nuova è emerso un trabocco magmatico che ha dato vita ad un flusso lavico diretto verso ovest ma limitato all’area sommitale.
Cos’è l’allerta gialla?
È quello stato di attenzione con il quale si indica la possibilità che un evento calamitoso si verifichi sul territorio regionale, le cui conseguenze potrebbero ripercuotersi sull’incolumità della popolazione, ma la probabilità di accadimento è ancora condizionata da molteplici fattori monitorati ed in evoluzione. L’Etna diede spettacolo anche lo scorso dicembre (clicca qui).
Nei prossimi giorni seguiranno aggiornamenti. In basso il video dell’inizio dell’attività parassistica: