DeepText, l’intelligenza artificiale di Facebook che comprende il contenuto testuale dei post
Basata sul deep learning, la tecnologia d’apprendimento automatico che mima il comportamento dei neuroni, DeepText è già in grado di capire il contenuto testuale di migliaia di post al secondo, in oltre venti lingue diverse con un’accuratezza, quasi, “umana”.
Basata sul deep learning, la tecnologia d’apprendimento automatico che mima il comportamento dei neuroni, DeepText è già in grado di capire il contenuto testuale di migliaia di post al secondo, in oltre venti lingue diverse con un’accuratezza, quasi, “umana”.
L’intelligenza artificiale sviluppata da Facebook è stata annunciata in un post sul blog ufficiale della compagnia, con la firma di tre dipendenti: Aparna Lakshmiratan, Ahmad Abdulkader e Joy Zhang. Nel filmato di seguito viene illustrato, in parte, il suo funzionamento:
Lo scopo del progetto è insegnare ai computer a comprendere slang e doppi sensi di cui ci serviamo nei discorsi quotidiani così da facilitarne la scrittura e ottimizzare i tempi. Semplificare dunque quei processi di comprensione del testo che, molto spesso, decidono per noi parole inappropriate. Un esempio? Capire se quando si digita “Mi piace BlackBerry”, che in italiano vuol dire mora, si intende la marca dello smartphone oppure il frutto.
“È un passo in avanti verso la costruzione di macchine intelligenti in grado di comunicare con gli umani in modo smart” – ha dichiarato Hussein Mehana, ingegnere di casa Facebook, durante un’intervista alla rivista statunitense Slate.
Il colosso dei social networks mira ad usare DeepText per classificare ogni contenuto fatto di parole che viene pubblicato sulla piattaforma, ad oggi sono circa due trilioni di post. Per ora l’applicazione è stata testata su Facebook Messenger per permette all’intelligenza artificiale di capire, tra le altre cose, se quando chattiamo con un amico abbiamo bisogno di un passaggio e di darci immediatamente l’opportunità di chiamare un taxi oppure se stiamo cercando di vendere qualcosa. In questo ultimo caso ci compariranno nella home e nella bacheca personale, i banner pubblicitari dei servizi sviluppati da Mark Zuckerberg & Co. per aiutarci o suggerirci come concludere l’affare, nel circuito di Facebook. Senza bisogno di rivolgerci altrove. DeepText potrebbe essere usato anche per raffinare le ricerche dentro al social: potremmo ordinare la pizza, cambiare la valuta del denaro, telefonare. L’intelligenza artificiale di Facebook potrebbe diventare così la diretta e più grande concorrenza per il motore di ricerca Google. Notevole sarà anche l’impiego per filtrare lo spam o eliminare commenti e post offensivi.