Braccio di Ferro: quando da un refuso nasce un mito
Il marinaio più famoso della storia, nato dalla matita di Elzie Crisler Segar, deve parte della sua fama ad un incredibile refuso: utile alle aziende agricole ma anche a molti genitori!
Sulla Spinacia Oleracea, più nota come Spinacio, ne sono state dette di tutte i colori; più nota quella che tutti conosciamo e con cui, probabilmente, siamo cresciuti da bambini: gli spinaci sono ricchi di ferro. Una credenza che dura da quasi un secolo e con cui hanno tratto giovamento aziende agricole e genitori, vincendola sui pargoli capricciosi e poco desiderosi di verdure. Tuttavia, alle origini di questa credenza popolare, ci sarebbe un banale refuso: un errore di battitura che ha portato al trasloco della virgola decimale, moltiplicando per dieci il valore effettivo del ferro su 100 grammi di spinaci.
Prima di raccontarvi questa storia è giusto fare chiarezza sulla Spinacia Oleracea. La famosa pianta erbacea della famiglia delle Chenopodiaceae viene dall’Asia Sudoccidentale, e giunse in Europa intorno all’anno 1000 d.C. anche se la sua diffusione come alimento avvenne solo otto secoli dopo. Di questa pianta si consumano le foglie spesse e verdi cucinate in svariati modi (ma non chiedetemi le ricette, per quelle c’è Benedetta Parodi!).
Il contenuto di ferro in questa pianta è del tutto normale e non superiore alle media delle altre: circa 2,9 mg ogni 100 g. Nulla di straordinario se paragoniamo la stessa quantità di altri alimenti come i legumi: lenticchie (9 mg su 100 g), semi di girasole (8,9 mg su 100 g), farina di soia (8,4 mg su 100 g) ed i ceci (6,7 mg/100 g). Senza contare che il ferro degli spinaci è difficilmente assimilabile a causa di altre sostanze, come l’acido folico, che formano col ferro dei composti di coordinazione rendendolo dunque meno biodisponibile.
Dunque come si è diffusa la falsa credenza della pianta che donava energia e potenza al marinaio americano? Si tratterebbe di un errore di battitura: lo spostamento di una virgola che ha visto trasformare il contenuto del ferro di 3,4 mg su 100 g di prodotto (quantità già di per sé errata) in 34,0 mg su 100 g di spinaci. Poche le fonti autorevoli sull’autore del misfatto: il giornale The Herald attribuisce la colpa ad uno scienziato tedesco di nome Wolfe. La rivista italiana Focus passa la palla ai nutrizionisti americani ma senza fare nomi. A fare un pò di luce sulla questione è stato un lettore che ha segnalato la verità al divulgatore informatico Paolo Attivissimo: si tratterebbe di un fisiologo svizzero di nome Gustav von Bunge che, verso la fine del diciannovesimo secolo, calcolò il contenuto di ferro degli spinaci: il risultato fu di 35 mg per 100 g. Non si trattò di un errore di calcolo in quanto von Bunge prese in considerazione spinaci secchi: mentre la verdura fresca contiene il 90% acqua, il valore risultò 10 volte più alti.
Popeye nacque dalla matita del fumettista Segar, come personaggio secondario della serie The Thimble Theatre ma ai lettori piacque così tanto da convincere Segar a fare di Braccio di Ferro il protagonista assoluto. Essendo Braccio di Ferro un personaggio immaginario con una forza sovrumana, fu inevitabile l’associazione Braccio di Ferro-spinaci vista la credenza popolare. “Mangiando spinaci si diventa forti come Braccio di Ferro” venne concepito come messaggio promozionale per invogliare i bambini a nutrirsi di questa verdura senza fare capricci. Le aziende agricole ne trassero giovamento al punto che i contadini di Crystal City (Texax) gli eressero una statua per ringraziarlo. Il personaggio è stato usato nella pubblicità o come mascotte da diverse aziende e società e gode di una buona reputazione anche nel mondo sportivo del calcio italiano: Popeye è il simbolo dei “Granata South Force“, un gruppo ultrà della tifoseria organizzata della Salernitana.
Nel 1933 i disegnatori Dave e Max Fleischer lo portarono sullo schermo televisivo.
Per chi volesse approfondire l’argomento può senza dubbio spulciare questo articolo di Paolo Attivissimo tratto dal suo blog “Attivissimo.Net”: http://www.attivissimo.net/antibufala/spinaci/spinaci.htm