Prevedere le mosse degli avversari? Ipotizzare l’esito di un match in base alle caratteristiche tecniche, infortuni, condizioni meteo e preparazione degli atleti? In questo alcuni allenatori sono bravissimi, non solo nel calcio, ma la matematica potrebbe fornire loro un valido contributo scendendo in campo con un algoritmo, software e app!
Se avete pensato alle banali statistiche, in voga già da molti anni e che molto spesso non ci azzeccano mai, avete toppato! Un algoritmo è per definizione un procedimento che risolve un determinato problema attraverso un numero finito di passi elementari; è proprio questi algoritmi, con capacità di calcolo sempre più avanzate, sono in grado di estrapolare notevoli informazioni utili sul singolo giocatore per fornire un giudizio completo sulla squadra semplicemente guardando il filmato di una partita o di un allenamento.
Le applicazioni in merito sono svariate e non solo nel calcio:
Un valido esempio sono i progetti Openship e OpenViewship a cura dei ricercatori della Sissa per monitorare il funzionamento della vela, aumentare la velocità e la tenuta della barca in mare durante le regate come la Coppa America: l’algoritmo prende in considerazione dati precedentemente inseriti e i vincoli costruttivi imposti dal regolamento della competizione. Avere un quadro dettagliato di come si muoverà la barca in mare e di come reagirà la vela al vento aiuterà a capire quale strategia affrontare per vincere la competizione. Se a qualcuno può sembrare poco efficace o non è poco convinto basta pensare alle equazioni del matematico Alfio Quarteroni del Politecnico di Milano che hanno permesso al team Alinghi di aggiudicarsi il titolo nelle edizioni di Coppa Americana del 2003 e del 2007.
La dura legge del Gol
Quanto al calcio le variabili da tenere in considerazione sono tante, una fra tutte il numero di elementi da tenere sotto controllo: 22 giocatori si muovono in campo in modo imprevedibile ed a prescindere da quelle che sono determinate condizioni come quelle del campo o quelle del meteo. Ci stanno provando Paolo Cintia e Luca Pappalardo del Dipartimento di Informatica all’Università di Pisa. Come? Tenendo conto di un fattore non meno importante in uno sport come il calcio: il possesso palla! La squadra che riesce a fare più passaggi ha maggiore probabilità di vittoria. L’algoritmo dei ricercatori pisani ha studiato quattro campionati di diverse leghe europee relative alla stagione 2013-2014.
L’algoritmo assegnava i 3 punti alla squadra che faceva più passaggi: la Juventus di Antonio Conte che conquistò lo scudetto con 102 punti, ha vinto anche secondo l’algoritmo con uno scarto di 10 punti in meno. Nel caso del Bayern Monaco che quell’anno si aggiudicò il titolo con 91 punti, l’algoritmo ne ha assegnato solo 1 in meno! Sebbene l’algoritmo sia riuscito anche ad individuare la squadra più forte, il Real Madrid di Carlo Ancelotti, ha presentato alcune pecche dal momento che il possesso palla non è un indice assoluto di vittoria: Il Verona di Luca Toni giocava molto in contropiede aggiudicandosi diverse vittorie anche senza un gran possesso palla o contrariamente l’Inter, dal gioco alto e intenso, non concretizzava. Due modelli che sono sfuggiti all’algoritmo ma che i ricercatori hanno riequilibrato con un indice di efficienza in difesa e attacco chiamato “Pezzali Score” in onore del brano “La dura legge del Gol“. La ricerca continua intanto il Liverpool ha assunto un fisico con dottorato a Cambridge e il Barcellona sta allestendo un laboratorio di ricerca in matematica dello sport, segno che i club contano anche sulla scienza per vincere!
Per chi volesse approfondire l’argomento consiglio la lettura dell’articolo “Un algoritmo per allenatore” di Viola Bianchi e Michela Perrone, pubblicato sul n° 27 de l’Espresso in edicola dal 1 al 7 luglio (dal 3 al 9 luglio in Puglia), utilizzato in parte come una delle fonti per questo articolo.