Sono stati necessari 30 anni per svilupparlo e 891 pazienti per sperimentarlo e finalmente sono giunti risultati senza precedenti nella ricerca del morbo di Alzheimer, “il ladro di ricordi”. Si chiama Lmtx, messo a punto dalla TauRx Pharmaceuticals, e rallenta la progressione della malattia fino all’80%. La terapia, applicata a pazienti con sintomi lievi e moderati, ha avuto risvolti eccellenti. “Si tratta di un evento significativo nella storia del morbo di Alzheimer e della ricerca sulla demenza”, – ha dichiarato Maria Carrillo della charity Usa Alzheimer’s Association.
Ai pazienti, suddivisi in tre fasce, è stato somministrato Lmtx (t-75, nella foto in alto) da solo per i più lievi, combinato con altri trattamenti nei casi più avanzati mentre ai più gravi è stato somministrato solo del tradizionale placebo. Dopo 15 mesi, i test di abilità mentale hanno rilevato che i pazienti trattati solo con Lmtx sono andati incontro a un deterioramento significativamente più lento. La cognizione e la capacità di continuare a svolgere i compiti di tutti i giorni, come vestirsi e mangiare, non sono state intaccate; il miglioramento dell’80% va considerato rispetto ai pazienti trattati solo con placebo. “Nel complesso – spiega Claude Wischik dell’Università di Aberdeen nel Regno Unito e co-fondatore dell’azienda TauRx Pharmaceuticals – il farmaco ha rallentato la progressione di circa l’80%. La moglie di un paziente mi ha detto che suo marito all’improvviso si è alzato ed è andato a riparare il recinto del giardino, una cosa che doveva fare da anni”. Le immagini della risonanza magnetica hanno confermato che l’atrofia cerebrale è rallentata nei pazienti trattati con Lmtx del 33-38%, rispetto alle persone sotto placebo.
“In uno studio di queste dimensioni, è incoraggiante vedere miglioramenti di tale portata nei test, ed è rassicurante vedere le prove a supporto che arrivano dalle scansioni cerebrali” – ha dichiarato Serge Gauthier della McGill University di Montreal (Canada), che ha presentato i risultati del trial all’Alzheimer’s Association International Conference a Toronto. “In un settore che è stato afflitto da tanti fallimenti di nuovi farmaci arrivati negli studi in fase avanzata, e in cui non si sono registrati progressi terapeutici significativi negli ultimi 10 anni, sono entusiasta della promessa rappresentata da Lmtx”.
Un trial significativo per un farmaco che deve colpire gli ammassi di Tau, grovigli di proteina anomala che si accumulano e si diffondono nel cervello delle persone con Alzheimer arrestando le funzioni cerebrali. I farmaci precedenti avevano come bersaglio un’altra proteina, la beta-amiloide che, dopo essersi accumulata nel cervello, forma placche ritenute erroneamente la causa principale dei sintomi del morbo e della degenerazione cerebrale.
I risultati del trial con Lmtx indicano invece che i grovigli di Tau potrebbero essere gli imputati principali. Un risultato inaspettato vede Lmtx inefficace nei pazienti che lo assumono in combinazione con altri farmaci per l’Alzheimer: Per Claude Wischik la spiegazione più probabile è che, trattandosi di medicinali che “spazzano” via il materiale tossico fuori dal cervello, potrebbero neutralizzare anche Lmtx.
Per approfondimenti sul caso è consigliata la lettura del comunicato ufficiale rilasciato dalla TauRx Pharmaceuticals: http://taurx.com/lmtx-for-alzheimers.html