Un vaccino per sconfiggere il cancro al seno
I ricercatori del Moffitt Cancer Center hanno sviluppato un vaccino che aiuta il sistema immunitario a riconoscere e prendere di mira il ricettore HER2/neu. Su 54 donne trattate, l’80% ha avuto una risposta immunitaria positiva mentre per 13 pazienti il vaccino si è mostrato totalmente efficace, portando alla totale regressione della malattia.
Su 54 donne trattate, l’80% ha avuto una risposta immunitaria positiva mentre per 13 pazienti il vaccino si è mostrato totalmente efficace, portando alla totale regressione della malattia.
I ricercatori del Moffitt Cancer Center, guidati dal medico-scienziato Brian J. Czerniecki, hanno sviluppato un vaccino in grado di riconoscere e attaccare HER2/neu, il ricettore 2 per il fattore di crescita epidermico umano, appartenente alla famiglia delle proteine ErbB, quella dei recettori epidermici dei fattori di crescita. Il 30% dei tumori della mammella si sviluppano in concomitanza ad una amplificazione del gene HER2/neu od alla sovraespressione del suo prodotto proteico.
Il vaccino
È stato preparato isolando le cellule immunitarie dendritiche dal sangue di ogni paziente che sono state poi esposte a frammenti della proteina HER2.
Il trial
Lo studio si è svolto su 54 donne il cui cancro al seno era in stadio precoce; alle pazienti è stata iniettata una dose di vaccino personalizzato, come spiegato prima isolando le cellule immunitarie dendritiche dal sangue di ciascuna paziente, una volta alla settimana per 6 settimane in un linfonodo, sul tumore stesso o in entrambi i siti a seconda dei casi.
Risultati
Il vaccino si è dimostrato piuttosto tollerabile per via soprattutto della tossicità bassa. Circa l’80% delle pazienti ha avuto una risposta immunitaria positiva mentre 13 pazienti hanno raggiunto una risposta completa, vale a dire l’assenza di malattia rilevabile all’interno di campioni chirurgici dopo la resezione. Maggiore efficacia è stata riscontrata nelle pazienti aventi carcinoma duttale.
Effetti collaterali
Al momento sono stati registrati solamente affaticamento e brividi.
“Questi risultati suggeriscono che il nostro vaccino è più efficace nel carcinoma duttale, garantendo risposte positive anche nelle altre tipologie della malattia come nel caso del linfonodo locale” – ha dichiarato Brian J. Czerniecki, presidente del Dipartimento di Oncologia del Moffitt.
Lo studio, finanziato dal National Cancer Institute, è stato pubblicato il 13 dicembre 2016 sulla rivista Clinical Cancer Research.