Il primo di questi oggetti, a 1450 unità astronomiche dal Sole, è stato denominato L91, è stato scoperto tramite il “Canada-France-Hawaii Telescope” ed il suo periodo di rivoluzione attorno alla nostra stella è di addirittura 20’000 anni! La sua scoperta ha permesso agli studiosi di raccogliere preziose informazioni riguardanti corpi celesti al di là dell’influenza gravitazionale di Nettuno. L’analisi dell’orbita di L91 ha portato alcuni scienziati ad ipotizzare nuovamente l’esistenza del misterioso “Pianeta Nove“, di dimensioni 5-10 volte più grandi della Terra, che “controlla” le orbite di questi corpi gelidi provenienti dalla Nube di Oort.
Si pensa che tale corpo celeste un tempo fosse molto più vicino al Sole e che sia stato allontanato dalla sua orbita originaria da una qualche interazione gravitazionale, avvenuta nelle fasi iniziali del Sistema Solare.
La stragrande maggioranza degli studiosi è molto scettica riguardo l’esistenza di questo pianeta massiccio “invisibile” e sposa maggiormente l’ipotesi di perturbazioni gravitazionali dovute a stelle di passaggio o indotti dal disco della nostra Galassia.
Il secondo oggetto, denominato 2014 FE72, presenta molte più peculiarità orbitali che potrebbero portare a pensare all’esistenza del fantomatico Pianeta Nove.
Esso si trova ad una distanza di 4200 unità astronomiche dal Sole ed ha un periodo di Rivoluzione di 90’000 anni!
E’ stato scoperto da un’equipe coordinata da Scott Sheppard, della Carnegie Institution for Science, che è alla ricerca di questi oggetti dal 2007.
Lo studio di queste fasce remote del Sistema Solare sta portando a scoperte eccezionali e molto affascinanti, come quella avvenuta nel 2016 grazie alle osservazioni effettuate con il telescopio Hubble, di un satellite di circa 300 km orbitante attorno al pianeta nano 2007 OR10.
Attraverso tale oggetto infatti, sarà possibile determinare esattamente la massa di questo corpo transnettuniano, che con 1500 km di diametro, occupa il terzo posto per dimensione tra gli oggetti conosciuti nella Fascia di Kuiper.
La presenza di questa luna orbitante era già stata ipotizzata in virtù di un periodo di rotazione molto lento di 2007 OR10, pari a 45 ore.
Una volta definiti accuratamente i parametri orbitali del satellite, sarà possibile dare il via alla procedura necessaria all’assegnazione di un nome ufficiale per il pianeta nano, che momentaneamente è stato curiosamente soprannominato “Biancaneve”.