Giunto alla decima edizione, Earth Hour (Ora della Terra) nasce a Sidney ed è la più grande mobilitazione globale del WWF che, grazie al simbolico di spegnere le luci per un’ora, unisce cittadini, istituzioni e imprese in una comune volontà di dare al mondo un futuro sostenibile e vincere la sfida del cambiamento climatico: la dimostrazione che insieme si può fare una grande differenza
Non possiamo più ignorare il cambiamento climatico o, ignorarne assurdamente l’esistenza; esso purtroppo progredisce molto rapidamente con impatti sempre più rilevanti e preoccupanti. Lente e poco incisive le azioni dei governi nazionali fino a questo momento: non sono al passo con l’aggravarsi del rischio che compromette la salute del Pianeta.
Siamo infatti alla sesta estinzione di massa che, contrariamente alle prime cinque, non è frutto di fenomeni geologici naturali ma avanza rapidissima ed è causata da una sola specie: l’uomo.
La International Union for Conservation of Nature ci fa presente che quasi la metà delle specie di mammiferi monitorate (il 47%) e quasi un quarto delle specie di uccelli (24.4%) subiscono l’impatto negativo dovuto ai cambiamenti climatici: parliamo di 700 specie in totale. La perdita di biodiversità nel mondo comporta anche una perdita economica pari a 50 miliardi di dollari ogni anno.
Si parte dalla COP21 di Parigi
L’accordo del dicembre del 2015 potrebbe segnare un inizio non indifferenze per salvare il pianeta: accelerare la decarbonizzazione (l’abbandono dei combustibili fossili) e il passaggio all’energia rinnovabile con modelli di efficienza e risparmio energetico.
“Dobbiamo mobilitarci tutti, fare la nostra parte e pretendere che i Governi assumano la CRISI del clima come priorità. Le giovani e le future generazioni hanno il diritto di ricevere in eredità un mondo pieno di vita e che non sia condannato a cambiamenti climatici catastrofici” – parola del WWF!
A chi è rivolta l’ora della Terra?