Un giorno vicino, ma non troppo, lo smartphone scomparirà, grazie allo stesso avanzamento tecnologico che ha portato dispositivi come fax e cercapersone a scomparire. Nulla di così imminente comunque; si può ipotizzare che questo piccolo dispositivo resterà al nostro fianco almeno per un’altra decina d’anni, ma sarebbe interessante chiedersi cosa verrà dopo.
Dal momento in cui lo smartphone scomparirà, le cose sembreranno davvero strane, un po’ come lo è stato per i nostri genitori/nonni quando il progresso tecnologico ha portato alla produzione dei personal computer e degli smarphone stessi.
Il progresso è inevitabile, ma l’impatto che ha sulla società non è sempre prevedibile ed è sempre interessante valutare come a breve, medio e lungo termine questi eventi possano cambiare le abitudini degli esseri umani.
Ancora oggi gli smartphone sono visti da moltissime persone come dispositivi rivoluzionari: sufficientemente piccoli da essere portati ovunque, abbastanza potenti da poter gestire innumerevoli task e da accompagnarci in tutte le nostre attività quotidiane, equipaggiati da un numero consistente di sensori che permettono di localizzarci nello spazio, scattare fotografie, parlare con chiunque sul pianeta, di valutare condizioni ambientali ecc.
Tutte caratteristiche che rendono quasi indispensabile avere uno di questi dispositivi; vivreste senza Uber, WhatsApp, Telegram, Mail ecc.?
Pensandoci bene però, concorderete che lo smartphone non è nient’altro che un computer che ha reso la tastiera virtuale, le nostre dita mouse grazie al touch e che ha sostituito una SIM al cavo LAN.
Le grandi aziende tech continuano a sfornare assistenti virtuali ed a perfezionarli, promettendo di rendere possibile controllare ogni singolo aspetto dello smartphone soltanto grazie alla voce.
QUESTO È L’INIZIO: IL CONTROLLO SENZA MANI, BASATO SOLTANTO SU COMANDI VOCALI.
Altri campi che stanno prendendo piede in modo rapidissimo sono la realtà virtuale, con tutti gli aspetti che la rendono unica ed affascinante, ed i dispositivi indossabili.
Tutte queste tecnologie convoglieranno quindi in uno stadio iniziale in cui si potrà assistere alla nascita di qualcosa che ci è familiare ma risulterà comunque bizzarro; qualcosa di simile ad un headset per la realtà virtuale che permette di mostrare nitide immagini 3D relazionate al contesto.
LA VR SOSTITUIRÀ SMARTPHONE, TV E QUALSIASI COSA SIA DOTATA DI SCHERMO; NON CI SARÀ PIÙ SPAZIO PER DISPOSITIVI ELETTRONICI NELLE NOSTRE TASCHE, AVREMO TUTTO SUL NOSTRO CORPO: CHAT, TELEFONATE, FILM E GIOCHI SARANNO ALLA NOSTRA PORTATA DIRETTAMENTE DAVANTI AI NOSTRI OCCHI.
Gli assistenti virtuali diventeranno sempre più intelligenti e ci si può aspettare di avere una interazione a tutto tondo che prevede feedback contestuali.
Non è prevedibile il dispositivo che andrà a soppiantare lo smartphone, probabilmente qualcosa di simile ai Google Glass, o magari un casco che ci farà sembrare degli stormtrooper.
Pochi giorni fa abbiamo assistito alla fondazione di Neuralink, società cofondata da Elon Musk, che si propone di costruire un interlacciamento tra computer e cervello umano, cosa che potrebbe portare uomini e macchine ad essere una cosa sola.
Assumendo che il progresso tecnologico mantenga questo ritmo, questo è il futuro più logico che ci si può aspettare e quello verso cui ci stiamo inevitabilmente muovendo.
Se gli smartphone rendono fruibili le informazioni e la realtà aumentata le può proporre davanti a noi quando ne abbiamo bisogno, è quindi lo step più prossimo il collegamento del nostro cervello ai computer per permettere un’esperienza immersiva a 360°.
MUSK SOSTIENE CHE L’AVANZAMENTO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE, CHE INGLOBA TANTE ALTRE TECNOLOGIE, ASSISTENTI VOCALI E VR, DIMOSTRA CHE GLI UMANI HANNO BISOGNO DI “AUMENTARE” SE STESSI DI MODO DA INTERFACCIARSI ALLE MACCHINE.
L’idea di interlacciare uomini e macchine potrebbe sembrare persino spaventosa, quasi sullo stile di una science-fiction, ma pare lecito analizzare questi aspetti con la giusta coscienza. E’ altrettanto lecito chiedersi come apparirà il mondo a quel punto.
Pertanto, se e quando lo smartphone morirà, sarà la fine dell’era in cui portiamo passivamente dei dispositivi con noi e l’inizio di una in cui la tecnologia sarà totalmente connessa al nostro corpo.
I “superpoteri” forniti dagli smartphone per l’accesso alla conoscenza non basteranno più; l’aumento delle capacità mentali degli umani sarà il superpotere finale.