La delibera del Comune di Triste, approvata il 28 novembre 2016, prevede che i bambini siano stati sottoposti a vaccinazione antidifterica, antitetanica, antipoliomietica e antiepatite virale B per poter accedere alla formazione delle graduatorie per il prossimo anno scolastico (2017/2018).
La tutela della salute vince sui genitori
La richiesta di sospensiva avanzata da due famiglie contro la sentenza del Tar del Friuli Venezia Giulia, il quale aveva confermato la validità della delibera del Consiglio Comunale di Triste, è stata respinta dal Consiglio di Stato: lo ha reso noto l’assessore comunale all’educazione, Angela Brandi: la tutela della salute in età prescolare ha prevalso sulla responsabilità genitoriale.
L’opposizione
Le due famiglie si erano opposte alla decisione del comune ricorrendo al Tar che, lo scorso gennaio, aveva rigettato l’istanza; in seguito hanno presentato appello all’organo supremo della Giustizia Amministrativa, chiedendo un decreto cautelare del giudice monocratico (rigettato nei giorni scorsi) e una sospensione cautelativa del collegio, in vista dell’udienza nel merito per l’annullamento della pronuncia del Tar.
I giudici però hanno stabilito che l’ordinanza resiste alle censure degli appellanti perché coerente con la legislazione italiana in materia di vaccini e perché non confligge con i principi di precauzione in materia di salute: in sintesi, come per i giudici di primo grado, la tutela della salute in età prescolare prevale sulla responsabilità genitoriale. Un passo avanti importante nel paese in cui i casi di morbillo sono in vertiginoso aumento e si ha una cognizione dei vaccini sempre più errata. Seguiranno aggiornamenti.