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Il primo vaccino anticancro personalizzato

Due sperimentazioni condotte negli Stati Uniti e in Germania hanno dimostrato l’efficacia di un vaccino personalizzato contro il melanoma che prende di mira le mutazioni di ciascun individuo, senza danneggiare le cellule sane. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature

Carcinoma nel fegato

Carcinoma nel fegato, credits: 1.bp.blogspot.com

Il vaccino anticancro personalizzato, primo nel suo genere, è sicuro: è quanto emerso da due sperimentazioni condotte negli Stati Uniti e in Germania; una vera e propria svolta dopo oltre 30 anni di ricerca.

Questo primo prototipo sicuro si è mostrato efficace per combattere il più aggressivo tumore della pelle: il melanoma; sicuro si, perché agisce nell’organismo in modo personalizzato, vale a dire prendendo di mira solamente le particolari mutazioni di ciascun individuo distruggendone così le cellule malate senza danneggiare quelle sane. Le due ricerche sono state dettagliatamente descritte nell’edizione online della prestigiosa rivista scientifica Nature. (link a fine articolo)

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Tuttavia va chiarito che entrambe le sperimentazioni sono alla fase I, condotte cioè solo su piccoli numeri di persone ad alto rischio di melanoma, ed entrambi si presentano come “due strategie di vaccinazione personalizzata che mostrano di essere sicure e di offrire benefici clinici a pazienti ad alto rischio di melanoma”.

LE RICERCHE

La prima è stata condotta da Catherine Wu, del Dana-Farber Cancer Institute di Boston; sono stati trattati 6 pazienti con sostanze progettate su misura per combattere il particolare tumore di ciascun individuo, tutti con esito positivo. La seconda ricerca, condotta in Germania, è stata coordinata da Ugur Sahin, dell’azienda BioNTech (Biopharmaceutical New Technologies), che ha utilizzato un vaccino terapeutico (somministrato a chi ha già la malattia) diretto a colpire le mutazioni avvenute a livello individuale in 13 persone con il melanoma: anche in questo caso tutte con esiti positivi.

Ricercatori
A destra Catherine Wu, a sinistra Ugur Sahin con parte della sua equipe.
Credits: 1) http://archive.hematologytimes.com 2) deutschland.de

IL COMMENTO

“I risultati delle due ricerche dimostrano che l’immunoterapia dei tumori sta facendo passi da gigante. Questi due studi usano un approccio nuovo, su cui la comunità scientifica sta lavorando da pochissimi anni: consiste nel focalizzare l’attenzione sulle mutazioni che si accumulano nelle cellule tumorali col passare del tempo e che generano proteine anomale completamente sconosciute al sistema immunitario, specifiche per il singolo paziente. Fino a pochi anni fa sarebbe stato impossibile realizzare vaccini così personalizzati, ma oggi abbiamo le tecnologie che ci consentono di sequenziare il DNA velocemente e a basso costo: siamo ad un punto di svolta rispetto ai vaccini terapeutici del passato” – ha dichiarato Michele Maio, direttore del Centro di Immuno-oncologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Siena; uno dei pionieri dell’immunoterapia in Italia, da anni sostenuto dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc).

FONTI:

1) Ricerca coordinata da Catherine Wu (USA), pubblicata su Nature il 05/07/2017:
https://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature22991.html

2) Ricerca coordinata da Ugur Sahin (GER), pubblicata su Nature il 05/07/2017:
https://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature23003.html

[La foto in alto, ottenuta con SEM (Scanning Electron Microscope) immortala un carcinoma nel fegato umano. Credits: 1.bp.blogspot.com]