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La proteina “PI3K-C2a” ci aiuterà a combattere il tumore al seno

Torino, un gruppo di ricerca del Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino, coordinato dal professor Emilio Hirsch, ha scoperto il ruolo della proteina “PI3K-C2a”: tale proteina si è rivelata un valido marcatore per identificare l’agente chemioterapico più efficace per ogni paziente.

Grazie a questa scoperta sarà possibile selezionare, in maniera più accurata, le pazienti a cui verranno somministrati i farmaci “tassani”: la diminuzione di questa proteina nelle donne affette da tumore al seno infatti aumenta la sensibilità a farmaci chemioterapici mirati alla cura dello stesso tumore.

Cosa sono i tassani?

Si tratta di sostanze chimiche naturali ottenute, come suggerisce il nome, dalle foglie delle diverse varietà di Taxus (il Tasso). Rappresentano un grosso gruppo di derivati vegetali sui quali si fa ricerca in tutto il mondo nella speranza di trovare prodotti chemioterapici innovativi, come il paclitaxel; queste molecole si sono rivelate più efficaci nella lotta contro il cancro e meno dannosi per l’organismo.

Foglie del tasso, credits: scoutcampobello1.it/

In Italia 48mila casi ogni anno

Nel nostro paese, ogni anno, vengono diagnosticati circa 48 mila nuovi casi di tumore del seno: patologia che causa la morte di un migliaio di donne all’anno nel solo Piemonte. Il progresso che la medicina ha avuto negli ultimi decenni ci ha permesso di entrare nell’ottica della terapia di precisione, e marcatori di questo tipo si rivelano di primaria importanza per ottenere cure sempre più personalizzate e dunque maggiormente efficaci.

Aver compreso il ruolo che la proteina “PI3K-C2a” assume nella battaglia al tumore ci permetterà non solo di massimizzare l’efficacia delle attuali terapie ma ci consente di ridurre gli effetti collaterali ottenendo un minor impatto sull’organismo e migliorando di fatto la qualità di vita delle donne affette da tumore al seno.

Chemioterapia più efficace

«La conoscenza dei meccanismi di azione dei chemioterapici è essenziale per fornire informazioni sulla probabilità di risposta delle pazienti; nel nostro caso particolare, aiutare i medici a capire in anticipo quali pazienti, sulla base dei livelli di proteina PI3K-C2A nelle cellule tumorali, hanno la maggiore probabilità di risposta alla una chemioterapia con i tassani, nella duplice ottica di massimizzare l’efficacia terapeutica ed evitare invece effetti collaterali inutili in soggetti che risponderebbero meno. Poter prevedere in anticipo la risposta del paziente e non solo a terapia iniziata è uno degli obiettivi della medicina di precisione del prossimo futuro» – spiega Miriam Martini, una biotecnologa torinese del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università degli Studi di Torino.

Lo studio è stato finanziato prevalentemente dall’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) ed è stato condotto dal gruppo di ricerca del Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino, coordinato dal professor Emilio Hirsch. Il team è composto da: Federico Gulluni, Miriam Martini, Maria Chiara De Santis, Carlo Cosimo Campa, Alessandra Ghigo, Jean Piero Margaria, Elisa Ciraolo, Irene Franco, Ugo Ala, Laura Annaratone, Davide Disalvatore, Giovanni Bertalot, Giuseppe Viale, Anna Noatynska, Mara Compagno, Sara Sigismund, Filippo Montemurro, Marcus Thelen, Fan Fan, Patrick Meraldi, Caterina Marchiò, Salvatore Pece, Anna Sapino, Roberto Chiarle, Pier Paolo Di Fiore, Emilio Hirsch.

Per approfondire:

[1] Cancer Cell – “Mitotic Spindle Assembly and Genomic Stability in Breast Cancer Require PI3K-C2α Scaffolding Function” (paper ufficiale – ottobre 2017)

[2] National Center for Biotechnology Information – “PIK3C2A phosphatidylinositol-4-phosphate 3-kinase catalytic subunit type 2 alpha” (anno 2017)

[3] National Center for Biotechnology Information – “How PI3K-derived lipids control cell division” (anno 2015)

Published by
Antonio Piazzolla