“Monaci” colorati, completamente ricoperti da drappi (e con occhiali da sole), danzano sulle di una melodia psichedelica nel fascino dell’oscurità, sul palco di un affollatissimo Petruzzelli: inizia così la terza edizione del TEDxBari che ha come tema il “disordine”: i ballerini della performance Bulky di Alexander Bavavard hanno eseguito una danza ispirata alle forme dell’alfabeto georgiano e degli arabeschi introducendo gli 11 speakers invitati a Bari da Nicola Curzio, il direttore artistico di TEDxBari e da tutto lo staff.
“Fare disordine è necessario per costruire processi creativi. Abbiamo scelto questo tema per stimolare il pubblico, provocare una reazione” – dice Davide Giardino, licenser Ted.
Nel politeama colorato di blu in occasione della Giornata mondiale del diabete dalle 17.30 alle 21.30 gli spettatori hanno ascoltato, riflettuto e riso durante gli interventi di Luca del Monte, Fabiana Zollo, Mahzarin R. Banji, Alexandre Bavard, Eric Rodenbeck, Isabella Potì, Raffaele Alberto Ventura, Andy Lomas, Andrea de Benedetti, Raffaele Alberto Ventura, Niagara. A presentare gli ospiti, la giornalista Barbara Cirillo.
“Il cosmo è disordine e caos: ci sono sonde, satelliti, orbite geostazionari. Ci sono nuvole di detriti. Viviamo durante una continua guerra stellare in corso: più disordine di questo”. Il primo speaker, Luca Del Monte – capo della sezione di Space Economy dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) – ci ha portato a 17 miliardi di chilometri dal Teatro Petruzzelli: nello spazio.
Cosa crea più disordine di una notizia falsa? Fabiana Zollo, ricercatrice dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha indagato il ruolo delle fake news: “Le convinzioni personali sono fortemente influenzate dalla società, tanto che se la nostra convinzione va contro quella che è una pressione sociale, allora vacilla. Da qui la difficoltà enorme di sbufalizzare l’informazione, liberarla dal caos delle notizie false”.
“Il disordine è nella nostra mente e quando la mente fa errori è la nostra occasione per migliorarci”, dice Mazarin R. Banaji, docente di scienze cognitive di Harvard. La docente ha coinvolto il pubblico, mettendolo alla prova, alla ricerca di quell’errore, nelle immagini, nelle parole, nei concetti. Un esempio? “Il nostro cervello – dice Banaji – prende decisioni anche sui tratti dei volti. Quando il volto di un persona cambia, il cervello comincia a guardare le persone in modo diverso: una persona diventa più intelligente se i suoi occhi sono lontani; invece diventa sempre meno intelligente se la posizione degli occhi si avvicina. È folle, non dovrebbe succedere, ma è la nostra mente ed è disordine”.
Ed ecco quindi l’intervento di Alexandre Bavard, autore della performance di apertura. “Caos è movimento, movimento è danza. Quando eseguo i miei graffiti mi muovo riproducendo i gesti delle mie tag. Partendo dalla pratica del tag ho analizzato la calligrafia al fine di estrarre un movimento che è diventato una coreografia. Quando taggo cerco sempre di dare alla lettera un impulso sull’ampiezza e sulla profondità. Così è nato Bulky”.
L’intelligenza artificiale attraverso i robot influenza le nostre vite: diventa protagonista dei mercati finanziari, influisce sull’andamento dell’elezioni americane e attraverso dei satelliti mostra le città secondo diversi punti di vista. Con grafici e disegni dalle forme astratte e colorate Eric Rodenbeck ha mostrato come si comportano i robot. Anche loro come gli uomini amano mettere ordine e disordine ma lo fanno in modo diverso.
“Il traffico è disordine: un problema che non si risolve costruendo nuove strade”. Secondo Barbara Covili, general manager di Mytaxi Italia “sarà la tecnologia a permetterci di preservare l’ambiente e allo stesso tempo di rispondere alle nostre esigenze di mobilità. Grazie alla sharing economy, e in particolare agli smartphone e le app, possiamo spostarci senza possedere un mezzo e allo stesso tempo assumere buone pratiche e pensare davvero ad un futuro migliore. Abbiamo tutti i mezzi per tenerci stretto il nostro, unico, pianeta”.
La lingua nasce dal disordine e lo conferma in questa terza edizione di TEDxBari il linguista Andrea De Benedetti: “La possibilità di sbagliare è la nostra principale garanzia di libertà. Non c’è nulla di più intimo dell’errore: sbagliare per noi è a manifestazione della nostra credenza sbagliata. Cosa c’è di più libero di questo?”. Poi un invito “non accanitevi con i bambini o con gli stranieri. Per loro l’inaccessibilità della parola è l’inaccessibilità al mondo”.
Sul palco del Petruzzelli sono arrivati anche i colori e i sapori della cucina pugliese grazie alle chef Isabella Potì: “Il tumulto che stimola la fame, la passione e il disordine è dietro l’angolo, nella diversità dei gusti e dei palati”.
Il disordine assume anche una connotazione negativa. A parlarne è Alberto Raffaele Ventura, in arte Eschaton, autore del saggio Teoria della classe disagiata: “È difficile accettare che la classe degli oggi trenta-quarantenni non potrà fare quello che desidera. Viviamo oltre le nostre possibilità: siamo troppo ricchi per rinunciare alle nostre aspirazioni e troppo poveri per realizzarle. Bisogna accettare la realtà delle cose”.
L’artista Andy Lomas ha mostrato il processo di creazione delle sue opere d’arte in maniera algoritmica partendo dalle cellule. “Disordine è quello che accade quando da una struttura semplice si creano processi ricchi e complessi. Quello che faccio per lavoro è trovare ordine: scrivere codici che rappresentano regole per la crescita delle cellule. Sono sistemi che possono fare cose straordinarie e impreviste e portare verso nuove strade che non avremmo mai immaginato possibili”.
La conferenza sulle idee da diffondere si è conclusa con i visual psichedelici creati dal vivo dal duo torinese Niagara. Davide Tomatt e Gabriele Ottino hanno ricreato un mondo immaginario in 3D sui suoni della loro musica elettronica salutando così il pubblico del Tedx Bari.