Un passo avanti nel trattamento dell’emicrania è stato compiuto. Se ne parlava da diverso tempo e, finalmente, nei giorni scorsi la Food and Drug Administration ha dato il via libera alla commercializzazione di un nuovo farmaco a base di anticorpi monoclonali. Il suo nome è Aimovig™ (erenumab) ed è prodotto da Novartis ed Agmen. La promessa di questo nuovo medicinale è quella di ridurre notevolmente la frequenza e le intensità delle crisi emicraniche.
Si tratta del primo ed unico anticorpo monoclonale impiegato nel trattamento dell’emicrania; il suo bersaglio è il CGRP-R, ovvero il recettore del peptide correlato al gene della calcitonina, che grazie al farmaco riduce la sua attività biologica.
L’emicrania è una di quelle patologie che accompagnano la vita di moltissime persone nel mondo. Si stima che circa il 14% della popolazione ne soffra, in modo più o meno invalidante. La gravità della patologia è ovviamente molto variabile. Si passa dalle poche crisi emicraniche all’anno ad una frequenza di tre o quattro episodi al giorno. La durata del dolore, intenso, pulsante e spesso ben localizzato, può arrivare anche a durare alcuni giorni, ma più frequentemente si resta nell’ordine delle ore.
Chi ha avuto modo di sperimentare sulla propria pelle cosa significa avere a che fare con l’emicrania sarà felicissimo della notizia arrivata nei giorni scorsi. Fino ad oggi, infatti, la terapia più comune si basava sull’utilizzo di analgesici ed anti infiammatori. Ridurre il numero delle crisi emicraniche è però difficile con i comuni mezzi. Forse ora le cose miglioreranno.
Aimovig™ (erenumab) è il nuovo prodotto nel trattamento di questa patologia così subdola e a volte persino invalidante. Si tratta, come detto, di un anticorpo monoclonale in grado di bloccare il CGRP-R (Recettore del peptide correlato al gene della calcitonina) così da diminuire l’azione del CGRP, il quale non ha più i suoi recettori liberi di interagire con esso. Questo porta ad una riduzione della severità dei dolori emicranici, oltre a ridurne sensibilmente la frequenza.
Il metodo di somministrazione del farmaco è per via sottocutanea, come una semplice puntura di eparina o di insulina, una volta al mese. Il paziente non avrà bisogno di recarsi dal medico per assumere il farmaco in quanto sarà commercializzato già con il proprio device, il SureClick®. Le dosi indicate per il trattamento dell’emicrania sono di 70mg ma si potrà arrivare, sempre sotto indicazione medica a 140mg nei casi più difficili.
Da più di un anno si parla dei risultati ottenuti da questo farmaco nei vari trials. L’attesa è ovviamente giustificata dall’impatto che questa soluzione promette nel miglioramento della vita di così tanta gente. Anche il costo ne è dimostrazione. Una singola iniezione, negli Stati Uniti, costerà 575 dollari con un costo medio di circa 6900 dollari l’anno per ciascun paziente. Una cifra alta che messa in relazione con i risultati potrebbe non essere poi così improponibile. Chi viene colpito con regolarità dall’emicrania sa che in quei giorni svolgere le proprie attività quotidiane diventa difficile se non impossibile, per cui a fronte di un costo ingente si ottengono indietro molti giorni della propria vita.
E la situazione europea? In Europa si attende il via libera al trattamento da parte dell’EMA (European Medicines Agency) che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi.
La medicina sta evolvendo e questa nuova generazione di farmaci sembra avere un potenziale enorme che ci permetterà di combattere in modo sempre più mirato le varie patologie, andando ad inibire quei meccanismi biologici che ne sono causa.