Un’ulteriore conferma per la Teoria Generale della Relatività di Einstein, questa volta arriva dalle ultime osservazioni condotte dal telescopio spaziale della NASA Hubble e dal Very Large Telescope (Vlt) dell’Osservatorio Europeo Meridionale (Eso) in Cile. I dati, pubblicati sull’autorevole rivista Science, rafforzano l’ipotesi dell’esistenza dell’enigmatica energia oscura che occuperebbe il 70% dell’universo e la cui natura è ancora ignota.
I ricercatori dell’Istituto di Cosmologia e Gravitazione dell’Università inglese di Portsmouth, coordinati da Thomas Collett, hanno realizzato “la misura più precisa della Relatività Generale al di fuori del Sistema Solare” sfruttando un fenomeno previsto proprio dalla teoria di Einstein, vale a dire la lente gravitazionale: un effetto lente d’ingrandimento, caratterizzato dalla curvatura della luce emessa da una sorgente lontana, a causa della presenza di una massa posta tra la sorgente stessa e l’osservatore.
I ricercatori si sono avvalsi di una lente di ingrandimento cosmica, la galassia ESO325-G004, distante 500 milioni di anni luce da noi. Successivamente hanno misurato quanto velocemente si muovono le stelle al suo interno, così da comprendere quanta massa occorre per tenerle insieme nella galassia.
“Se due galassie sono allineate lungo la nostra linea di osservazione vediamo immagini multiple della galassia più lontana. Misurando la massa della galassia in primo piano siamo in grado di fare calcoli simili anche sulla galassia lontana. Questo rappresenta una misura della correttezza della Relatività con una precisione mai raggiunta su scala galattica” – ha spiegato Collett.