Tumore al seno, Tamoxifene efficace contro le recidive anche a basso dosaggio
Un basso dosaggio consistente in 5 mg al giorno (rispetto ai 20 mg prescritti attualmente), assunti per un periodo di tre anni, proteggono le pazienti dal rischio di recidive e dalla formazione di nuovi carcinomi all’altra mammella oltre a ridurne significativamente gli effetti collaterali: nessun aumento dei sintomi della menopausa (come le vampate di calore), secchezza vaginale e dolore durante i rapporti sessuali. Una svolta nella terapia post chirurgica atta a ridurre le probabilità di recidive, specie per la neoplasia intraepiteliale mammaria (in stadio iniziale) che rappresenta il 20% dei tumori alla mammella.
Sono i risultati di uno studio tutto italiano, condotto da un gruppo di ricercatori coordinati dal prof. Andrea De Censi, direttore del reparto di Oncologia Medica degli Ospedali Gallieria di Genova, presentati durante la 41° edizione del San Antonio Breast Cancer Symposium, il più importante meeting internazionale sul carcinoma alla mammella, giunto alla sua 41° edizione, riconosciuto dell’American Association for Cancer Research tra i quattro lavori più rappresentativi del congresso.
L’uso di tamoxifene a 20 mg al giorno porta ad una una riduzione dell’86% della ricomparsa del carcinoma mammario invasivo in donne con precedente iperplasia duttale atipica (ADH) e ad una riduzione del rischio cumulativo del 56% nelle donne con precedente carcinoma lobulare in situ (LCIS). Tuttavia l’attività estrogenica del farmaco può comportare effetti piuttosto gravi come un aumento del rischio di cancro dell’endometrio e di tromboembolia venosa, i quali hanno limitato significativamente il suo uso nella chemioprevenzione.
La ricerca dunque nasce proprio per migliorare il rapporto rischio-beneficio attraverso un dosaggio più basso. Lo studio condotto dal gruppo di De Censi ha dimostrato che la dose può essere ridotta fino a 1 mg al giorno senza perdere l’attività antiproliferativa del tamoxifene sul cancro al seno. Il dosaggio di 5 mg al giorno invece non aumenta la proliferazione endometriale ed è associata ad una diminuzione dell’attività estrogenica del tamoxifene sul fattore di crescita insulino-simile (IGF-I), sulla globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG) e sull’antitrombina-III , con una potenziale diminuzione degli eventi tromboembolici venosi. La dose diurna di 5 mg inoltre raggiunge a livello del tessuto mammario una concentrazione 10 volte superiore a quella necessaria per inibire la crescita cellulare in vitro.
“Riteniamo che i nostri risultati possano cambiare la pratica clinica: le donne che hanno avuto un tumore in situ, con il basso dosaggio avranno una protezione efficace e una qualità di vita migliore”
Per approfondire:
[1] “Trial of Low Dose Tamoxifen in Women With Breast Intraepithelial Neoplasia (TAM-01)“ – ClinicalTrials.gov (U.S. National Library of Medicine)
[2] “Low-Dose Tamoxifen Was Safe and Effective at Reducing Recurrence and
New Breast Disease for Patients With DCIS, LCIS, and ADH” – San Antonio Breast Cancer Sympsium
[3] “Lower-Dose Tamoxifen Effective in Preventing Breast Cancer Recurrence“ – Targed Oncology
[4] “Tumore al seno: il tamoxifene contro le recidive funziona anche a basse dosi“ – AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro