Dal 29 aprile al 3 maggio del 2019, NASA ed ESA prenderanno parte ad una grande esercitazione che simulerà il rischio dell’impatto imminente di un asteroide. I due enti spaziali monitoreranno, per una settimana, l’arrivo di un asteroide immaginario, chiamato 2019 PDC.
All’esercitazione parteciperà anche l’Agenzia federale americana per la gestione delle emergenze (FERMA). L’esercitazione rientra nel programma della Conferenza sulla Difesa Planetaria che si apre oggi a Washington, dove alle 15,20 italiane l’amministratore capo della NASA, Jim Bridenstine, terrà una conferenza stampa che sarà trasmessa in diretta. Nello scenario simulato, l’asteroide 2019 PDC viene scoperto il 26 marzo 2019.
Sempre nell’ambito della simulazione, i calcoli iniziali sulla traiettoria di 2019 PDC suggeriscono che si tratta di un “asteroide potenzialmente pericoloso”, del diametro di circa 300 metri, potenzialmente in rotta di collisione con la Terra. Niente panico: in un primo momento astronomi e scienziati ribadiscono che vi è una possibilità su 50.000 che questo oggetto possa colpire la Terra.
Ulteriori calcoli però riveleranno che la probabilità è aumentata notevolmente diventando di 1 su 100 e scatta così l’emergenza globale. Gli astronomi giungono così alla data d’impatto: il 29 aprile 2027 e stimano di conseguenza il probabile ‘corridoio di rischio‘ rappresentano da una linea rossa che attraversa il globo dove l’asteroide potrebbe cadere.
Il corridoio di rischio interessa metà degli Stati Uniti e altre aree tra cui l’Africa. Il mondo ha solo otto anni di tempo per organizzare una strategia che comprende, tra le varie ipotesi, anche l’opportunità di deflettere l’asteroide e – naturalmente – i costi di gestione da affrontare così come il saper gestire la reazione del pubblico di fronte all’emergenza.
Fonte:
[1] “The Day the asteroid might hit” – European Space Agency (ESA)
[2] “Planetary Defense Conference Exercise – 2019” – National Aeronautics and Space Administration (NASA)