Che cos’è il lato oscuro della Luna? Si tratta proprio della faccia che noi non riusciamo mai a vedere, perché è la Luna stessa a non mostrarcela. In antichità, si riteneva che essa fosse sito di un avamposto alieno da cui gli esseri extraterrestri potevano osservarci indisturbati, o un luogo misterioso che nascondesse un intero mondo e che per questo non ci veniva mai mostrato.
Insomma, non poche sono le leggende attribuite al lato oscuro della Luna. Tuttavia, la verità scientifica è una: il suo moto di rivoluzione attorno alla Terra, e di rotazione intorno al proprio asse, coincidono! Questo implica che la Luna è letteralmente obbligata a mostrarci gli stessi punti.
Il suo lato oscuro ha comunque degli aspetti affascinanti e un che di misterioso, che stimolano continuamente gli scienziati nelle loro ricerche e scoperte e gli astronomi curiosi affascinati da questo velo di oscurità.
Le prime immagini del lato oscuro della Luna risalgono al 1959, quando la sonda Sovietica Luna 3 riuscì a pervenirvi mettendo in evidenza quanto le due facce fossero tra loro diverse: una tortuosa e ricca di crateri, quasi un campo da guerra, l’altra addolcita e levigata, caratterizzata da tantissimi mari lunari .
Oggi, la scoperta di una grande massa metallica presente sul lato oscuro della Luna è da accreditarsi alla NASA, che con la conduzione di due missioni ha portato a termine questo importantissimo studio.
In primis, poco meno di 10 anni fa, le prime curiosità su una “densità anomala” sul lato oscuro della Luna sono emerse grazie alla missione GRAIL (Gravity Recovery And Interior Laboratory): le due sonde gemelle Ebb e Flow (alta e bassa marea), prima di essere intenzionalmente spente per mancanza di carburante, hanno messo a punto studi sulla gravità lunare e sulla struttura interna del nostro satellite naturale; in base ai dati ottenuti, gli scienziati avevano individuato un’anomalia gravitazionale dovuta ad una densità più alta della media nel sito del South Pole-Aitken Basin, un cratere da impatto localizzato appunto sul lato oscuro della Luna.
Il Lunar Recoinaissance Orbiter (LRO) ha poi dato conferma di quanto scoperto precedentemente, rilevando una massa di 2,18 quintilioni di chili (cinque volte più grande del Piemonte) distribuita fino a 300 km sotto la superficie.
Il primo autore dello studio è Peter James, e la ricerca è visibile su Geophysical Research Letter, dove sono spiegati anche gli effetti di questa enorme massa sul lato oscuro della Luna, che sta pian piano abbassando il cratere in cui è sita di 800 metri, creando una differenza di pressione finora attribuita a contrazioni del sottosuolo.
Qual è l’origine di questa massa misteriosa? Potremmo definirla misteriosa quanto il lato oscuro della Luna stessa: la sua provenienza è, infatti, ancora ignota; potrebbe trattarsi di un residuo di asteroide impattato sul suolo lunare (circa 4 miliardi di anni fa), che lasciò un ricordo di sé, oppure di attività vulcanica con residui di magma ancora presente nel sottosuolo.
Che si tratti dell’uno o dell’altro, quel che è certo è che tale massa è rimasta incastrata nel mantello lunare non riuscendo a defluire liberamente all’interno del nucleo del nostro satellite, il che conferma le stime teoriche precedentemente avanzate: il mantello inferiore della Luna è piuttosto viscoso, opponendo resistenza ai materiali che non riescono a raggiungere il centro della Luna.
Yutu è un rover lunare di produzione cinese che fa parte della missione Chang’e 3 la quale ha come obiettivo l’esplorazione della Luna, ed è atterrato proprio lì, nel sito di South Pole-Aitken Basin sul lato oscuro del nostro satellite: sarà questa missione, probabilmente, a fornire le risposte che cerchiamo.