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Mancano specialisti, non medici. Ma la politica?

©KPMG INternational

A.A.A. Cercasi Specialisti

Il Sistema Sanitario Nazionale rischia lo sbando. Nonostante le richieste di performance sempre al top, il personale sanitario sta diminuendo in modo evidente. Questo porta diverse conseguenze: liste di attesa più lunghe e prestazioni meno accurate su tutte.

Parlando con il personale medico in reparto ci si accorge di quando sia frustrante non riuscire a dedicare al paziente il tempo necessario. La corsia sta diventando una sorta di box di Formula1: si ha poco tempo per ciascuno e se non fai così diventa un problema. Il reparto dovrebbe essere basato sul contatto con il medico, ma se il tempo è appena sufficiente per una visita rapida e fuori c’è una coda infinita, il meccanismo si inceppa.

I posti letto si riducono, mancano medici

Non mancano laureati in medicina, che pure potrebbero essere pochi rispetto alle reali necessità, ma specialisti.

E questi costano. Costa formarli, costa pagare loro gli stipendi.

È arrivato il tempo, però, di fare i conti con una carenza di sanitari che nei prossimi anni sarà davvero un problema grave: chi si prenderà cura degli anziani di domani e di noi tutti?

Ecco perché è nato l’hashtag #RaddoppiateLeBorseDiSpecializzazione.

Prima che sia troppo tardi, prima di dover essere obbligati a prendere personale straniero mandando all’estero i nostri laureati, è ora di sbloccare un turnover per troppo tempo fermo e che oggi ci inizia a presentare il conto.

Aumentare il numero di borse di specializzazione è fondamentale per sbloccare un imbuto formativo che fa male al Paese.
©ANAAO – Assomed

Quest’anno le borse di specializzazione saranno circa 8000, 1500 in più dell’anno passato. Troppo poche, di questo passo tra pensionamenti programmati più gli uscenti con quota 100 il numero del personale sanitario tenderà a diminuire e già oggi si è in forte sotto organico.

Investiamo sui giovani, non ci sono alternative

Anni, se non decenni, di scelte politiche poco lungimiranti e di calcoli sbagliati per difetto hanno portato una situazione al limite del surreale: in alcune regioni si richiamano i medici ormai in pensione, in altre si invoca l’arrivo dei medici dell’esercito, in altra ancora si prova a tamponare assumento pre-laurea gli specializzandi agli ultimi anni di studi.

Tutte scelte poco intelligenti e visibilmente estreme. Un neo specialista non può avere le capacità per gestire un reparto in modo autonomo, un pensionato ha diritto di godere del frutto dei suoii sforzi, un medico delle forze armate ha competenze diverse da un medico di corsia.

C’è bisogno di formare medici specialisti, c’è bisogno di non far scappare all’estero quei ragazzi che sono stati nelle università italiane per più di sei anni. C’è bisogno di formare chi ci curerà domani e non c’è più tempo di aspettare.

#RaddoppiateLeBorseDiSpecializzazione per non lasciare il SSN allo sbando e per garantire un’assistenza dignitosa agli Italiani di domani.

 

Fonti:
ANAAO – Assomed