È morto questa mattina a Roma Andrea Camilleri. Lo scrittore siciliano, famoso per la serie di libri avanti come protagonista il Commissario Montalbano, si è spento in seguito a delle complicazioni dopo l’infarto del mese scorso.
Se potessi, vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio cunto passare tra il pubblico con la coppola in mano.
Camilleri era una persona umile, e amava raccontare le storie della sua gente e della sua Sicilia, con uno sguardo malinconico ad una terra colma di problemi politici e sociali.
Un curioso aneddoto sulla vita di Camilleri è il suo incontro con Margherita Hack, avvenuto nell’Aula Marconi del CNR di Roma il 12 dicembre 2011. La moderatrice era Serena Dandini. Il risultato di quell’incontro fu un’ora di dialettica fra il mondo delle humanae litterae e quello della scienza.
Da una parte un uomo dedito al teatro, ai romanzi e alla saggistica, dall’altra una donna innamorata della fisica delle particelle e dell’universo. Due sfere che sembrano non avere punti di contatto, ma che in realtà sono unite da inestricabili fili invisibili. Ed è così che Leopardi rappresenta uno dei ponti fra Camilleri e Hack, grazie al concetto di infinito e la sua formulazione della Storia dell’Astronomia, poi completata dall’astrofisica fiorentina. Poi ancora il dibattito acceso sui filosofi e sugli scienziati, da Platone a Aristotele, da Galileo a Heisenberg. Il tutto avviene in un clima disteso e amichevole, e non mancano le risate che scaturiscono naturali per via della simpatia e la saggia ironia di questi due personaggi.
Emblematico il passaggio sul valore della matematica: I numeri immaginari tanto cari alla Hack convivono con I numeri reali ricorrenti nei racconti di Camilleri, la geometria euclidea scompare e lascia spazio alla geometria differenziale, che Camilleri identifica, in uno splendido paragone artistico, col cubismo e l’astrattismo.
Si scopre così in questo incontro il lato scientifico e meticoloso del letterato Camilleri, che all’apparenza nulla ha in comune con l’imperturbabile animo pratico di Margherita Hack. Alla domanda “Perché ci piace sapere come è fatta la natura?” l’astrofisica risponde
Come ai ragazzi piace sapere come son fatti i balocchi dentro, così a noi interessa sapere come è fatta la materia.
Dall’altro lato, interrogato sul mistero che lo affascina di più, Camilleri risponde che non si cura dei misteri metafisici, bensì l’unico mistero che lo appassiona è
L’uomo, capace delle contraddizioni più assolute, di opposti estremi nella stessa persona.
Ed è qui che Camilleri e Hack, scienza e letteratura, compiono il loro connubio: la ricerca incessante delle verità sull’uomo e sulla natura.
Dopo la scomparsa, nel 2013, di Margherita Hack, ci lascia oggi anche Andrea Camilleri. Ma quel che è certo è che i loro universi umanistici e scientifici non ci abbandoneranno mai.