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Barry Marshall, l’uomo che ingerì l’Helicobacter pylori

L’australiano Barry Marshall, ingurgitò il contenuto di un recipiente con il microbo in coltura, per convincere i suoi colleghi che esso provocava la maggior parte delle ulcere dello stomaco

Barry Marshall

Barry Marshall, crediti: Business News

Certi scienziati non esitano a pagare in prima persona, a diventare cavie delle proprie sperimentazioni per sostenere, supportare le loro ricerche. Uno degli esempi recenti più noti ed eclatanti è quello dell’australiano Barry Marshall, il quale dimostrò che il batterio Helicobacter pylori provocava la maggior parte delle ulcere dello stomaco.

Molti suoi colleghi la pensavano diversamente, non gli credevano. Per convincerli, ingurgitò il contenuto di un recipiente con il microbo in coltura, iniziò a sviluppare la malattia e poi si curò con gli antibiotici, guarì, assicurandosi il Premio Nobel per la medicina nel 2005 con il collega John Robin Warren. Incredibile, no? Due curiosità:

Pare che sia stato proprio l’Helicobacter pylori a causare la morte di Napoleone, e non un avvelenamento da arsenico, come si pensava fino ad ora.
L’arsenico, invece, sarebbe stato l’assassino di papa Clemente VII, deceduto in circostanze misteriose nel 1534. Ecco quello che sostiene al riguardo Joe Schwarcz:

“L’assassino mescolò ossido di arsenico alla cera usata per produrre una candela che il papa avrebbe portato in processione, e i fumi avvelenarono mortalmente il papa. L’autore di questo omicidio fu ancora più abile di quanto si potrebbe pensare. La cera che brucia fornisce l’idrogeno necessario per trasformare l’ossido di arsenico in una forma gassosa di arsenico, nota come arsina. Questa può uccidere per inalazione più efficacemente di quanto non faccia l’arsenico per ingestione”.

Nella foto Barry Marshall, crediti: Business News