Ad annunciare la scoperta è il gruppo di ricerca Chime Frb Collaboration che già all’inizio di quest’anno aveva captato due lampi radio veloci con una importante peculiarità: i Frb intercettati a quel tempo, così come quelli di qualche giorno fa, si ripetono.
La loro origine è sconosciuta, anche perché il telescopio responsabile di averli individuati è stato inaugurato da poco tempo (2017). Si tratta del CHIME, Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment, un radiotelescopio interferometrico il cui scopo principale è studiare le origini dell’Universo negli istanti dopo il Big Bang.
In sostanza, i lampi radio veloci sono impulsi radio che durano millesimi di secondo o addirittura meno e sono altamente dispersi. Ciò vuol dire che le frequenze che pervengono ai nostri strumenti sono fortemente ostacolate da materiale presente tra le galassie
In particolare, si può osservare che maggiore è la dispersione, più lontano si trova l’oggetto. La ricerca, pubblicata su Astrophysical Journal Letters e ancora in fase di studio, stima in questo caso una dispersione in un range che va da 103.5 a 1281 pc cm−3, che, secondo gli scienziati, implicherebbe l’origine degli otto nuovi lampi radio veloci posta a decine di miliardi di anni luce dalla Via Lattea.
Si stima che ogni giorno vengano prodotti all’incirca 5000 Frb, ma intercettarli tutti risulta ancora impossibile. Tuttavia, come già ribadito, il loro studio è essenziale per conoscere le origini dell’Universo.
Svariate sono le ipostesi avanzate per dare un’origine ai Frb, ma tutt’oggi restano tre e risulta ancora impossibile potersi sbilanciare su una in particolare.
In primis, potrebbe trattarsi di magnetar, ossia stelle di neutroni con un campo magnetico tanto intenso che ogni sua variazione è causa di emissione di Fast Radio Burst. Oppure la loro origine potrebbe essere imputabile ad impulsi altamente energetici emessi da una stella di neutroni, o, infine, i lampi radio veloci potrebbero nascere da stelle di neutroni molto giovani: queste sono circondate da gas ionizzato causato dalla supernova che le genera.
In quest’ultimo caso in particolare, i Frb sono frutto di materiale cosmico molto più vicino rispetto alla distanza ad esempio stimata per i nuovi lampi radio veloci intercettati.
Canda, Australia e Sud Africa sono sempre in attiva ricerca nel campo della radioastronomia, e in particolare il loro studio resta fortemente focalizzato sui lampi radio veloci per risalire all’alba primordiale del nostro Universo.
Fonti: www.arxiv.org/pdf/1908.03507.pdf , www.media.inaf.it