Home » Lo scatto dell’Etna ha affascinato la NASA, come fare foto così belle?

Lo scatto dell’Etna ha affascinato la NASA, come fare foto così belle?

L’Etna in eruzione, la congiunzione tra la Luna e Aldebaran e le nubi lenticolari. Come fare foto così belle? Lo spiega l’autore, Dario Giannobile

Etna

Etna in eruzione, lo scatto APOD di Dario Giannobile

L’Etna è da sempre uno dei protagonisti assoluti della fotografia italiana e internazionale ma quando a fargli da contorno ci si mette l’astronomia il risultato non può che essere sorprendente.

Come la foto scattata da Dario Giannobile nella sera tra il 27 e il 28 luglio scorso in località Piano dei Grilli, nei pressi di Bronte (la terra del pistacchio) nel Parco dell’Etna, in provincia di Catania. Sono le 4:00 e Dario si è preparato per immortalare la congiunzione tra la Luna e Aldebaran sul vulcano in eruzione; come se non bastasse, a rendere il tutto più epico, un imprevisto: e così al fenomeno geologico (l’Etna in eruzione) e al fenomeno astronomico (la congiunzione tra la Luan e Aldebaran) ecco che all’obiettivo di Dario si presenta un fenomeno atmosferico, le nubi lenticolari. Lo abbiamo contattato per fargli qualche domanda.

Dario ci parli della sua passione per l’astrofotografia, quando ha cominciato?

“La mia passione astronomica nasce da piccolo, il primo ricordo che ho della astronomia è quando da piccolo (forse intorno a 5-6 anni) osservai con mio padre per la prima volta la Via Lattea sulle Madonie. E’ strano conservare questo ricordo a distanza di così tanto tempo ma se riesco a farlo vuol dire che nella mente di quel bambino qualche cosa è scattata ed è rimasta lì. Credo che alla curiosità scientifica in senso più generale abbia contribuito il grande Piero Angela da piccolo guardavo sempre le puntate di Quark ad orario di pranzo e ricordo che mi piacevano tantissimo. In questo contesto credo che si sia alimentata la passione per l’astronomia in realtà ho cominciato ad entrare un po’ più a fondo sulla materia in periodo universitario. Ricordo ancora quando comprai la prima rivista di astronomia (a quel tempo ‘Nuovo orione’) e ricordo un bellissimo articolo sulle stelle più rosse che mi affascinò notevolmente. Da allora non ho più smesso di appassionarmi e da lì a poco comprai un telescopio della Konus che posseggo tuttora con il quale iniziai a scattare le prime fotografie in parallelo e al fuoco diretto. Quest’ultime prevalentemente alla Luna”.

Che strumentazione ha usato per scattare quella foto meravigliosa dell’Etna?

“Per scattare la fotografia dell’APOD, ho utilizzato una canon 6d con un canon 70-200 mm f 2,8 a 70mm, iso 3200, f2,8, 4 sec, su treppiedi manfratto corredato di testa micrometrica su tre assi”.

L’Apod è senza dubbio uno dei riconoscimenti più gratificanti per l’astrofotografia. Come si è sentito nel vedere il suo scatto rimbalzare un po’ su tutti i giornali nazionali e internazionali?

“La pubblicazione di un’APOD è fonte di forti emozioni. L’immagine dell’Etna non è la prima apod ad essere stata pubblicata ma la terza. In ogni caso ogni immagine è fonte di notevole gratificazione. Credo che non mi assuefarò mai alla gioia di vederne una selezionata. E’ la seconda immagine che ottiene un riscontro così ampio sia a livello locale che a livello nazionale. Veder il proprio nome rimbalzare sulle testate nazionali quali Repubblica e Corriere e molte altre sicuramente non secondarie è strano. Ti chiedi ‘Caspita….è capitato proprio a me! Chi lo avrebbe mai detto!’. Poi pensi che tutto ciò ripaga degli enormi sacrifici fatti per realizzare anche un singolo scatto: la fatica fisica di rimanere sveglio una notte specie in inverno, la fatica per recarsi nei posti, la fatica per sviluppare e pubblicizzare al meglio l’immagine e perché no, i costi associati a tutto ciò compresa l’attrezzatura. Considera che io non faccio il fotografo e se in un anno riesco a ripagarmi i costi del sito internet è già tanto (dalla vendita delle fotografie non sono mai riuscito a ricavare nulla). In questa occasione ho avuto il piacere di vedere la mia immagine nei TG nazionali. Spero nel tempo di consolidare il mio profilo come quello di un fotografo la cui abilità sia nota e riconosciuta. La seconda APOD mi ha dato la possibilità di partecipare ai Soliti Ignoti ma soprattutto a ‘Linea Blu’. Spero questa volta di avere fatto girare il nome affinché si creino altre opportunità, non importa se remunerate oppure no”.

La foto di Dario è stata scelta dalla NASA come Astronomy Picture of the Day (APOD).

Foto su gentile concessione di Dario Giannobile.