Incidente nucleare Russia: pericolo radiazioni in Italia?
Incidente nucleare in Russia, c’è pericolo di radiazioni per l’Italia? Ecco cosa afferma la Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici
Torniamo a parlare dell’incidente nucleare avvenuto lo scorso 8 agosto a Nyonoska, nel Mar Bianco quando è saltata in aria su una piattaforma ancorata nelle acque, davanti al poligono del ministero della difesa russo.
Uno dei peggiori incidenti nucleari avvenuti in Russia da Chernobyl
The New York Times
Dell’incidente nucleare avvenuto in Russia se ne continuerà a parlare ancora per molto e non soltanto per le circostanze poco chiare ma anche e soprattutto perché adesso cittadini ed esperti ci stanno chiedendo quali sono i rischi per l’Italia. I russi stavano eseguendo un test nucleare, con l’isotopo Cesio-137, quando qualcosa è andata storta e c’è stata un’esplosione che ha fatto registrare un temporaneo aumento del livello di radiazioni.
Incidente nucleare in Russia: quali rischi per l’Italia?
I rischi per l’Italia sono pressoché nulli
– lo dichiara la Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici, su quelle che sono le possibili conseguenze per il Bel Paese.
“È stato un picco estremamente temporaneo e ristretto dal punto di vista dell’identificazione, per cui non c’è una nube radioattiva che si diffonde, questo assolutamente no”
Emiliano Cazzola, chimico e ricercatore al Radiopharmacy & Cyclotron Dept, IRCCS “Sacro Cuore – Don Calabria” di Verona.
Cazzola – che ha rilasciato queste dichiarazioni a sanitainformazione.it – ha poi ribadito: “È stato un episodio puntuale. Non c’è un afflusso che adesso sta continuando, non è questo il caso. È come se fosse scoppiata una bomba, è scoppiata, c’è stato il problema e poi si è assopito. Non c’è nulla che sta continuando a emettere radiazioni”.
Greenpeace però, che ha lanciato un monito per le radiazioni il giorno dopo l’incidente, teme che la radioattività sia stata trasportata lontano dal posto dell’esplosione e che sia stata dispersa fino ad alta quota. Tuttavia, sul territorio europeo, vi sono diverse stazioni di monitoraggio in grado di determinare se le correnti stanno trasportando una quantità di polvere radioattiva pericolosa per l’uomo.
Con questi valori possiamo aspettarci una contaminazione che non è per nulla paragonabile a quella avvenuta in altri eventi quali possono essere Chernobyl o Fukushima.
Dott. Lorenzo Bianchi, Responsabile S.C. di Fisica Sanitaria A.S.S.T. della Valle Olona
Bianchi inoltre sottolinea – giustamente – che da quanto riportato “l’esplosione sarebbe avvenuta non tanto per una testata nucleare quanto per un sistema di propulsione, quindi con una quantità di combustibile tutto sommato contenuta“.
Il trasferimento di quantità rilevanti di contaminazioni non è un’ipotesi plausibile
professor Lorenzo Bianchi
Per approfondire:
[1] ‘Incidente nucleare in Russia, gli esperti: «Ecco perchè non c’è rischio Chernobyl per l’Italia»‘ – sanitainformazione.it
Immagine rappresentiva: news.liga.net