Avio spa smentisce ufficialmente il presunto sabotaggio del razzo vettore VEGA, precisando che quanto accaduto è conseguenza di un’anomalia termostrutturale del secondo stadio Zefiro 23.
Per la prima volta nella storia, il lanciatore VEGA, dopo 14 lanci con 100% di successo dal 2012, all’alba dell’11 luglio 2019 registra il primo fallimento.
Pochi minuti dopo il decollo dal sito di lancio in Guyana Francese, il secondo stadio zefiro 23 ha subito un’anomalia durante la sua accensione, provocando la caduta del vettore VEGA nell’Oceano.
La vicenda è stata oggetto di discussione, e un po’ anche di preoccupazione per gli appassionati di lancio o per gli esperti del settore.
In un primo momento, sono sopraggiunte delle indiscrezioni a causa del fatto che il lanciatore avesse come obiettivo principale la messa in orbita di un satellite di appartenenza degli Emirati Arabi per l’intercettazione di oggetti anche molto veloci. “Che si tratti di un sabotaggio, di un attacco agli Emirati Arabi?”
Si è parlato di indagine militare, di sabotaggio e di spie che indagavano in segreto sull’accaduto.
Circa una settimana fa, Avio ha diramato un comunicato ufficiale che è una vera e propria nota di smentita, di cui riportiamo il testo integrale:
“Nota di smentita articoli Il Messaggero e Il Mattino.
Con riferimento agli articoli apparsi il 7 settembre 2019 su Il Messaggero e Il Mattino relativi all’arresto di un manager russo accusato di spionaggio industriale, Avio spa precisa che :
– Avio spa, con sede a Colleferro (Roma), è un’azienda quotata alla Borsa di Milano sul segmento STAR e si occupa della produzione di lanciatori spaziali per per satelliti;
– Avio spa non fa parte, né é controllata, dal Gruppo Leonardo. Il Gruppo Leonardo è un’azionista di minoranza di Avio spa;
– Avio Aero è la denominazione della Business Unit di GE Aviation con sede a Rivalta di Torino società che produce componenti per motori aeronautici di proprietà di General Electric Company
– tra le due aziende non sussistono rapporti proprietari, di controllo o di coordinamento societario di alcun tipo
– tra le due aziende non sussiste alcun rapporto di fornitura per il lanciatore Vega che utilizza, infatti, tecnologie completamente diverse da quelle di Avio Aero.
– L’ex manager di Avio Aero citato negli articoli in questione è totalmente estraneo all’organigramma di Avio Spa e non ha mai lavorato nel settore spaziale.Per queste ragioni, Avio spa ritiene totalmente infondate le notizie nelle quali si ipotizza che le vicende di presunto spionaggio industriale nei confronti di Avio Aero sarebbero collegate alll’anomalia in volo del lanciatore Vega di Avio spa lo scorso 11 Luglio. Peraltro, l’Agenzia Spaziale Europea e Arianespace, in una nota pubblicata il 5 settembre scorso, hanno precisato che, dopo specifiche investigazioni, la Commissione di Inchiesta sull’anomalia del volo Vega non ha identificato alcuna evidenza di atti di sabotaggio.”
A spiegare la vicenda, inoltre, l’Ing. Giulio Ranzo, Amministratore Delegato e Direttore Generale di AVIO spa dal 2015. L’Ing Ranzo fa nel video il punto della situazione di Avio, riportando, tra le alte cose, la spiacevole vicenda avvenuta circa due mesi fa.
Soffermandosi su quanto accaduto, l’Ing Ranzo conferma che il primo fallimento del lanciatore VEGA è imputabile ad un danno termostrutturale al secondo stadio, Zefiro 23.
Al tempo stesso, Giulio Ranzo rassicura che AVIO spa ha già attuato delle strategie per tornare operativi entro i primi mesi del 2020. Inoltre, afferma che entro la fine dell’anno vi sarà un comunicato sull’impatto che questo evento ha effettivamente avuto sull’economia dell’azienda.