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Perché i profili verificati guardano le nostre storie su Instagram?

Attori e attrici, sportivi, politici, cantanti guardano le nostre storie su Instagram. L’intera vicenda, che sto qui a raccontarvi, è iniziata (per quanto mi riguarda) a cavallo tra maggio e giugno del 2019: mi trovavo a Roma per prendere parte ad un evento, “La Notte dei Re”, con la squadra capitanata da Francesco Totti pronta a sfidare quella di Luis Figo al Foro Italico.

Al termine della gara (11 a 17 per la squadra del portoghese) mi appresto a scattare una foto all’ex Inter per postarla nelle mie storie su Instagram, non prima di averlo menzionato. Storia visualizzata dal connazionale di Cristiano Ronaldo. “Wow!”, mi dissi in un primo momento. Ma era lecito.

Luis Figo, o chi per lui, ha visualizzato la storia in cui lo avevo menzionato

Era stato menzionato. Lui (ammesso che abbia tempo e pazienza di leggere tutti i messaggi) o qualcuno del suo staff, aveva visualizzato il tag. Tutto normale. Da quello stesso giorno in poi però, Luis Figo non è stato l’unico col profilo verificato a vedere “i fatti miei”: ce ne sono stati (e ce ne sono tuttora) di profili “stellati”, vip, attori, cantanti, dj, calciatori e politici di diverse nazionalità. Così ho cominciato seriamente a chiedermi il perché.

Perchè una cantante russa dovrebbe visualizzare il cocktail che ho bevuto la sera precedente? Perché un calciatore brasiliano si sarebbe preso la premura di vedere cosa ho fatto per un intero weekend? Perché quella showgirl italiana, che ha altri interessi nella vita, dovrebbe curiosare tra gli ultimi articoli che ho postato nelle storie? La risposta è stata piuttosto intuitiva: BOT! Un modo per soppiantare la pratica bannata dal social nota come “follow for follow” (o follow back). Ed effettivamente, nel visualizzare storie di profili pubblici, non si violano gli “standard della comunità”. Del resto “il profilo pubblico ce lo hai messo tu, bello!”.

Ma proprio quando ero convinto che il fenomeno sarebbe scemato, ecco che è andato ad intensificarsi coinvolgendo sempre più utenti. A questo punto però, dopo aver avuto conferma da diversi amici, colleghi e conoscenti (tutti ‘stalkerati’ dai vip), ho deciso di approfondire il discorso. Sul web ho trovato chi ne ha parlato prima di me, come influencersbusters e pcprofessionale.it:

Chi ci guarda le storie?

Computer. Nient’altro che computer. Perché? La pratica è una sorta di “promozione” del profilo. Avete presente la ‘copertura’ di un post pubblicizzato sui social? Ecco, è la stessa cosa, creare engagement ma ad un costo più vantaggioso e senza violare gli standard della comunità.

Centinaia e migliaia di storie visualizzate ogni giorno per provocare curiosità, lasciando che i profili vadino a cliccare sul nickname verificato: e su grandi numeri immaginate il tornaconto che si può avere in termini di copertura tra visualizzazioni delle storie (magari qualcuno di loro promuove prodotti) oppure un incremento di follower e like perché “Sai che c’è? Questo è l’attore preferito di nonna, quasi quasi lo seguo”.

C’è da preoccuparsi? No. Il fatto che un profilo verificato, o meglio un computer pagato, visualizzi il selfie col gatto non comporta nessun rischio per voi e le vostra privacy perché la storia non viene immagazzinata e/o diffusa. Però, se non né potete proprio più di essere spiati da questi tizi, potete: modificare le impostazioni delle vostre storie permettendo solo agli “Amici Stretti” di vedere le storie di Instagram (la lista però può contenere massimo 200 amici); potete impedire ai profili stranieri di venire a farvi visita (impostazioni->privacy->storia->scegli i luoghi->Italia); potete bloccarli di volta in volta ad uno ad uno, impostare il vostro profilo come privato oppure… farvi una bella risata e infischiarvene!

Foto: mtlblog.com

Published by
Antonio Piazzolla