Nel 1965 Gordon Moore, che divenne poi il fondatore di Intel, teorizzò che la potenza di calcolo dei processori sarebbe cresciuta negli anni successivi in modo prevedibile: in particolare, il numero di transistor presenti nei processori sarebbe raddoppiato ogni dodici mesi circa.
E’ piuttosto difficile descrivere in modo intuitivo quanto i computer siano diventati veloci nel tempo. Un’analogia automobilistica potrebbe aiutare a comprendere la crescita esponenziale della velocità dei computer in corso da vari decenni.
Nel 1951 uno dei computer più veloci era l’UNIVAC, che eseguiva 2000 operazioni al secondo, mentre una delle automobili più veloci era l’Alfa Romeo 6C, che viaggiava a 180 chilometri orari.
Sia i computer che le automobili hanno migliorato le loro prestazioni dal 1951, ma se queste ultime avessero seguito la medesima, impetuosa crescita esponenziale dei computer, una odierna Alfa Romeo viaggerebbe a otto milioni di volte la velocità della luce.