Curiosità e Consigli

Bomba a Brindisi, oggi il giorno della maxi evacuazione

Dopo il ritrovamento della bomba a Brindisi avvenuto il 2 Novembre, durante i lavori di ampliamento del cinema Andromeda, oggi è il giorno dell’evacuazione e della messa in sicurezza dell’ordigno, per il successivo trasporto e brillamento.

Più del 60% della popolazione evacuata

Un risveglio insolito per gli oltre 53.000 cittadini brindisini (su 87.000 totali circa) che, per la giornata odierna, saranno costretti a trascorrere una domenica diversa: 14 aree d’accoglienza sono state allestite in città, nella parte al di fuori della Zona Rossa (con un raggio di oltre un chilometro e mezzo) e i centri commerciali hanno anticipato gli orari di apertura.

L’ordigno rinvenuto a Brindisi. (crediti: senzacolonnenews.it)

Dalle 8, la red zone è deserta: gli unici accessi consentiti sono per le forze dell’ordine, affinché possano evitare spiacevoli episodi di sciacallaggio, mentre per i trasgressori era prevista una denuncia penale. Tutte le operazioni sono sorvegliate dall’alto dai droni dei Vigili del Fuoco e da un Predator dell’Aeronautica Militare, guidato a distanza dalla base aerea di Amendola (Foggia).

Non pochi, inoltre, i disagi alla circolazione causati dal rinvenimento della bomba a Brindisi: è stato necessario bloccare un tratto ferroviario e chiudere diversi punti di accesso alla città per chi viene da Lecce e Bari. In più, il protocollo di sicurezza messo in atto prevede anche spazio aereo chiuso sopra la Zona Rossa: la circolazione aerea, infatti, è bloccata dalle 9.30.

Il disinnesco della bomba a Brindisi: ecco i dettagli

L’ordigno sarà disinnescato dagli artificieri dell’11º Reggimento genio guastatori, facente parte della Brigata meccanizzata “Pinerolo” e guidati dal Col. Simone Gallo. E proprio il Colonnello Gallo, in un’intervista pubblicata qualche giorno fa su Quotidiano di Puglia, ha spiegato nel dettaglio le operazioni in corso di svolgimento nella giornata odierna.

Per quanto riguarda il disinnesco, sono state previste tre fasi: una fase di rafforzamento della parte intorno alla bomba, per fornire un barricamento agli operatori militari, la seconda fase prevede il despolettamento vero e proprio, mediante un robot comandato a distanza, mentre l’ultima fase è quella del trasporto in cava, dove sarà fatta brillare.

Nonostante alcune polemiche intorno alla decisione di evacuare un numero così elevato di persone, considerato “eccessivo“, il Col. Gallo ha spiegato che, per situazioni di questo tipo, è necessario seguire procedure Nato per garantire piena sicurezza alla popolazione.

Infine, confrontando il caso della bomba a Brindisi con il ritrovamento di un ordigno a Torino disinnescato l’1 Dicembre scorso, il Col. Gallo ha puntualizzato che, nonostante quest’ultimo avesse una portata superiore (93 kg di tritolo) a quello rinvenuto a Brindisi (40 kg di tritolo), ogni bomba ha una sua storia ed è caratterizzata da diversi fattori che ne determinano la pericolosità, a prescindere dal peso complessivo.

Gli ordigni esplosivi che hanno lo stesso peso non significa che siano uguali. Marco Rossi e Paolo Bianchi che pesano entrambi 90 chili non per forza sono uguali. 

In questo caso ci troviamo di fronte ad un ordigno da 500 libbre con un congegno di attivazione danneggiato, abbiamo una corona sferica che è molto danneggiata e che è molto vicina al pistol, ovvero al pulsante di attivazione.

Basterebbe un solo microcontatto per poter azionare il congegno di attivazione. E’ questa la pericolosità intrinseca di questo ordigno. Quindi noi dobbiamo agire con la massima cautela per assicurare la massima sicurezza a tutta la cittadinanza.
E le procedure in questo caso individuano un raggio di sgombero di 1617 metri.

Crediti foto articolo: Senzacolonnenews.it
Crediti foto evidenza: Corriere della Sera

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Simone Versienti