La storia di Giovanni Bellino, ingegnere oltre la distrofia
Close-up Engineering, come ormai noto a chi ci segue, ha tra i suoi obiettivi quello di valorizzare, sostenere, supportare i giovani nel loro percorso. La storia dell’Ingegner Giovanni Bellino, che ha da poco concluso il suo ciclo di studi presso il Politecnico di Bari conseguendo la laurea magistrale in Ingegneria meccanica, ci sembrava una storia che – più di ogni altra – meritasse di essere raccontata.
Giovanni infatti è affetto da distrofia muscolare di Duchenne ma la sua patologia si è presto tradotta in uno stimolo per perseguire i suoi obiettivi e superare gli ostacoli della vita:
“I diversamente abili devono uscire di casa e affrontare tutte le sfide“
– ha raccontato Giovanni a La Repubblica.
“Quest’oggi ho 110 buoni motivi per sentirmi soddisfatto, rilassato e godermi queste feste in completo dolce far nulla o quasi, ma soprattutto per ringraziare quanti hanno condiviso con me questo giorno in tutte le maniere possibili e a chi avrebbe voluto ma non c’è riuscito. Inoltre, i miei ringraziamenti vanno all’insostituibile braccio destro/sinistro Nicola Favia per avermi supportato e sopportato in tanti anni di politecnico. A professori, corelatori, tutor e colleghi di ogni genere con cui mi sono relazionato durante tutta questa avventura; ma soprattutto alla mia famiglia“.
– ha scritto Giovanni sul proprio profilo Facebook.
Tanta determinazione e il ‘servizio di tutoraggio alla pari’ offerto dal Politecnico di Bari. Uno studente diversamente abile, o non solo, viene fiancheggiato da uno studente un po’ più avanti con gli anni in tutte le attività didattiche, dal raccogliere gli appunti allo studio. E nel caso di Giovanni, l’ultimo rimastogli accanto, è Nicola Favia con il quale si è laureato nello stesso giorno e che Giovanni ha sempre ringraziato.
“Mi ha dato l’opportunità di confrontarmi con diverse realtà che fino ad oggi non avevo mai affrontato. Mi ha insegnato a non mollare mai perché nonostante le sue difficoltà ha sempre dato il massimo e ha fatto di tutto per raggiungere i suoi obiettivi”
– ha raccontato Nicola Favia a La Repubblica.
“I servizi offerti dal Politecnico sono abbastanza importanti, ma dalla mia esperienza penso che si possano ulteriormente migliorare. Per esempio gli studenti che decidono di partecipare al bando di tutoraggio alla pari oltre ad un riconoscimento economico secondo me dovrebbero avere anche un riconoscimento didattico. Servirebbero delle figure per noi disabili motori che ci consentano di poter svolgere le funzioni fisiologiche più basilari. Le modalità di esame concordate con i professori secondo me andrebbero anche valutate prima di effettuare l’esame. Inoltre esiste una sala studio dedicata agli studenti diversamente abili al secondo piano. Un’aula molto confortevole ma se gli ascensori non dovessero funzionare sarebbe impossibile raggiungerla. La soluzione migliore sarebbe creare una sala a piano terra. I servizi ci sono e insieme possiamo migliorarli“.
– ha concluso Giovanni nella sua intervista.
A Giovanni vogliamo augurare un roseo futuro e che abbia sempre la forza, la grinta e la determinazione di affrontare gli ostacoli che la vita ci pone davanti affinché non solo possa vivere al meglio, ma affinché possa essere da esempio per tutti noi e di aiuto a chi deve affrontare le stesse difficoltà. Congratulazioni Ingegnere!