Ginevra, novembre 2019.
Siamo tornati al Conseil Européen Pour la Recherche Nucléaire, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle al confine tra Svizzera e Francia ad Ovest della città di Ginevra e più comunemente noto come CERN, con un obiettivo: raccontarvi le eccellenze italiane che vi lavorano.
In questo primo di una serie di articoli, vi racconteremo la bella storia di Paola Catapano, esperta riconosciuta a livello internazionale nella comunicazione della scienza e tecnologia, giornalista scientifico multilingue, autrice e conduttrice televisiva che, dalla sua bella Puglia, lavora ormai da diversi anni nel gruppo di comunicazione del CERN.
Nata e cresciuta a Lucera, ha completato gli studi nel capoluogo dauno (Foggia), praticando basket e surf; dopo la maturità ha frequentato la Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste laureandosi in Interpretazione simultanea con Laurea Magistrale in Inglese, Francese, Portoghese e Tedesco. Trovando però noioso quel tipo di lavoro, decise di rispondere ad un annuncio del Direttore Generale del CERN, il Premio Nobel Carlo Rubbia che cercava un’assistente.
Paola venne scelta per quell’incarico e, terminato il lavoro con Rubbia, divenne direttrice del Servizio Visite, Eventi ed Esposizioni del CERN nel 1994; oggi rappresenta il CERN in diversi netwok internazionali dedicati alla comunicazione della Scienza come EIROFORUM, che raggruppa le organizzazioni scientifiche intergovernative europee, e PCST (Public
Communication of Science and Technology), che presiede dal 2001 al 2004. Qualche anno più tardi, nel 1997, ottenne il Master in Giornalismo Scientifico della SISSA (Scuola Internazionale per gli Studi Avanzati) di Trieste, durante il congedo maternità.
Parallelamente alla carriera al CERN, ne comincia una da giornalista scientifico free-lance, dapprima come corrispondente per la rivista di settore Newton e l’inserto Tuttoscienze de La Stampa; poi, nel 2003, avvia una collaborazione con RAI Educational e Rai World, in qualità di autrice e conduttrice di oltre 40 documentari e reportages di divulgazione scientifica. La Catapano diventa molto attiva sul web e al CERN apre il canale You Tube: qui si dedica alla pubblicazione di aggiornamenti sul progetto LHC (Large Hadron Collider), dall’ incidente nel 2008 alla scoperta del bosone di Higgs nel 2012 e l’attribuzione del Nobel in Fisica nel 2013. Nel complesso ha intervistato 35 Premi Nobel, diventando la pioniera nella produzione di reportage di divulgazione scientifica in diretta web per il pubblico.
A cavallo tra il 2005 e il 2006 ha seguito spedizioni di ricerca in località estreme, dall’Antartide all’Artico (qui ospite della base di ricerca di Umberto Nobile del CNR nel 2015: in questo periodo produce 4 documentari per RAI Educational e diversi articoli per Newton e Tuttoscienze de La Stampa. Nel 2004, durante la campagna di voli parabolici per studenti, è stata giornalista ospite dell’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea) per la produzione di un reportage di 30’ a bordo del volo in Gravità 0.
Sempre nel settore spaziale, ha seguito per conto del CERN l’ultima missione dello Space Shuttle Endeavour, per il lancio dello Spettrometro AMS (di cui parliamo in questo articolo) dal Kennedy Space Centre in Florida; mentre nel novembre 2014 ha seguito e commentato in diretta la missione di Samantha Cristoforetti dal Mission Control russo (Tsup, vicino Mosca). Ha inoltre creato e prodotto la serie divulgativa (libri e trasmissioni televisive per Rai Educational) per bambini MiniDarwin, con tre spedizioni di bambini e ricercatori, alle Galapagos (2007), sui vulcani italiani (2008) e nella foresta amazzonica in Brasile. Il suo ultimo documentario, prodotto nel 2015 e trasmesso da RAI World a marzo 2016, è intitolato “On the Road, Guardando Il Cielo”, sul tema dei grandi telescopi europei nel deserto di Atacama in Cile, a 5100 metri.
Nella foto Paola Catapano, crediti: Antonio Piazzolla/antoniopiazzolla.it per Close-up Engineering – RIPRODUZIONE RISERVATA ©