L’evoluzione del ghiacciaio al Polo Nord di Marte
Il candidato per eccellenza ad una possibile vita extratterestre è Marte, il pianeta rosso. Allontanandosi dal Sistema Solare, si trova immediatamente dopo la Terra e, probabilmente, è l’unico destinato a poter ospitare vita futura con il compromesso di riprodurre un ecosistema molto simile a quello terrestre.
Cosa ci aspettiamo dal pianeta rosso?
Svariate sono le sonde e i rover inviati per l’esplorazione del pianeta: tra i più importanti Curiosity, Opportunity e, a quanto pare, future missioni dotate di equipaggio umano.
Prima di fare un passo così azzardato, considerando anche e soprattutto i rischi che ne derivano, Marte deve essere studiato nella sua totalità. Importante è osservare il suo periodo orbitale, che è quasi il doppio di quello terrestre poichè si trova in un’orbita più esterna; è inoltre fondamentale osservare il ciclo delle stagioni, che apparentemente è molto simile a quello sulla Terra.
Non da meno dev’essere lo studio dell’attività sismica del pianeta: cosa ci si aspetta? Quali sono gli effetti? Oppure, da cosa è composta la sua atmosfera?
Mars Express e MRO: lo studio dei ghiacciai su Marte
La sonda Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea è un satellite artificiale progettato per orbitare intorno al pianeta rosso. In questo modo è possibile acquisire immagini e video ed inviarli sulla Terra per osservare l’attività dei fenomeni naturali su Marte.
Al Polo Nord di Marte è presente un ghiacciaio molto spesso che subisce importanti cambiamenti a seconda della stagione in corso. In particolare, la superficie ricoperta di acqua allo stato solido, durante l’inverno, in cui la temperatura scende a -143°C, viene rivestita di uno strato di anidride carbonica ghiacciata che precipita a causa delle bassissime temperature. Il livello raggiunge quasi i due metri!
Tra le immagini più suggestive scattate dalla camera a bordo dello strumento ( High Resolution Stereo Camera ), alcune mostrano una strana texture zebrata probabilmente dovuta agli intensi venti che spirano a quelle latitudini oppure all’effetto Coriolis della rotazione del pianeta.
Un’interessante dettaglio viene poi fornito dalla sonda NASA MRO, Il Mars Recgnition Orbiter, che ha mostrato l’evoluzione nel tempo della calotta polare marziana.
Lo strumento orbita attorno a Marte dal 2006 e, in una gif elaborata dal team che studia i dati mandati da MRO, viene mostrato il cambiamento del Polo Nord del pianeta. In un periodo marziano di circa 1,88 anni è stata messa in evidenza una frana importante che ha ridotto lo spessore della calotta polare.