Spazio

10 cose che (forse) non conosci sul programma Apollo

Ad oltre mezzo secolo dal ‘One Small Step‘ di Neil Armstrong, emergono ancora dettagli e curiosità sulla Luna e sul programma Apollo.

Ne abbiamo raccolte alcune, che non tutti voi conosceranno. Eccole di seguito:

Le tute degli astronauti sono state realizzate da un’azienda di reggiseni

Le tute degli astronauti per le missioni Apollo sono state realizzate da Playtex, un’azienda di reggiseni. Nel 1962 infatti la International Latex Corporation, divisione industriale di Playtex, si aggiudicò il bando per la realizzazione delle tute spaziali: creò i modelli A7L e A7LB, che proteggevano gli astronauti offrendo loro la libertà di movimento necessaria per raccogliere le rocce lunari e compiere esperimenti. In seguito la divisione industriale di Playtex si separò dall’azienda prendendo il nome di Metals Division: oggi si chiama ILC Dover  e continua a produrre tute spaziali, come quelle usate dal nostro Luca Parmitano durante le sua EVA.

Gli astronauti dell’Apollo 7 hanno vinto un Emmy Award!

Gli astronauti dell’Apollo 7 hanno vinto un Emmy Award per la serie “Walt, Wally e Donn Show”, la prima trasmissione televisiva in diretta dallo spazio. Trattandosi della prima missione con equipaggio del programma Apollo, dopo la tragedia dell’Apollo 1, Wally Schirra, Donn Eisele e Walter Cunningham realizzarono le prime trasmissioni in diretta da un veicolo spaziale: il loro programma, in diretta nazionale, mostrava ai telespettatori scene di vita quotidiana nello spazio, aneddoti sul cibo ed altre curiosità, analogamente a come fanno gli astronauti a bordo della ISS oggi.

La prima riparazione sulla Luna

Durante la missione Apollo 17 il comandante Eugene Cernan, ultimo uomo a camminare sulla Luna, danneggiò il parapolvere posteriore del rover lunare (LVR-3) dopo averlo colpito involontariamente con un martello. In un primo momento Cernan pensò di ripararlo con del nastro adesivo ma venne giù dopo un’ora di attività. Così, su suggerimento dell’astronauta John Young nel Mission Control Center di Houston, Cernan sistemò delle mappe lunari fissandole con i morsetti della lampada del telescopio di allineamento ottico: con questa bizzarra intuizione il parapolvere venne finalmente sistemato, limitando la quantità di polvere sollevata durante i vari tragitti.

Spazzatura Lunare

Non solo impronte, bandiere e oggetti simbolici. Sulla Luna vi sono anche altri oggetti abbandonati; gli astronauti delle missioni Apollo infatti dovevano lasciarsi alle spalle alcune cose tra cui: macchine fotografiche, pinze, strumenti, bilance, martelli, sacchetti alimentari, coperte e i contenitori per l’urina.

La frequenza cardiaca dell’equipaggio di Apollo 11

La frequenza cardiaca a riposo di un adulto è compresa tra 60 e 100 battiti al minuto (bpm), a seconda dell’età, delle dimensioni, delle condizioni del cuore e di altri fattori dell’individuo. Emozioni e adrenalina contribuiscono ad aumentare la frequenza cardiaca; nonostante fossero seduti in cima ad un potente razzo, in rotta verso la Luna, gli astronauti di Apollo 11 – la cui frequenza cardiaca venne monitorata, erano piuttosto tranquilli al momento del lancio: il più emozionato era Neil Armstrong con un frequenza di 110 battiti al minuto. Seguiva Collins con 99 battiti al minuto e Aldrin con 88 battiti al minuto.

Il discorso di Nixon in caso di fallimento dell’Apollo 11

L’allora presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon, aveva pronto un discorso in caso di fallimento dell’allunaggio; venne redatto dal suo Ghostwriter di fiducia, William Safire e cominciava così:

“Il destino ha voluto che gli uomini che sono andati sulla Luna per esplorarla in pace, rimarranno sulla Luna per riposare in pace. Questi uomini impavidi, Neil Armstrong ed Edwin Aldrin, sanno che non c’è speranza per il loro recupero. Ma sanno che c’è speranza per l’umanità nel loro sacrificio”.

A bordo dell’Apollo 11 c’erano alcuni pezzi dell’aereo dei fratelli Wright

L’Aeronautica statunitense chiese ad Armstrong di portare con sé, sulla Luna, alcuni pezzi del primo aereo dei fratelli Wright: in cambio Armstrong avrebbe potuto conservare metà dei pezzi. Appassionato di volo, il primo uomo sulla Luna accettò senza pensarci due volte.

Durante la missione Apollo 11 una sonda sovietica si schiantò sulla Luna

Poco prima che la missione Apollo 11 si concludesse, la sonda sovietica Luna 15 si schiantò accidentalmente sulla Luna, a circa 530 miglia dal Mare della Tranquillità. Questo episodio fu il primo caso di cooperazione tra USA e URSS nei giorni in cui gli americani avevano ufficialmente vinto la corsa allo spazio. Dopo l’annuncio del lancio di Luna 15 infatti, la NASA temeva che le rotte potessero coincidere e così l’astronauta Frank Borman, di ritorno da una visita in Unione Sovietica, contattò il capo dell’Accademia delle Scienze, Mstislav Keldysh, esprimendo tali preoccupazioni: poche ore dopo Keldysh trasmise il piano di volo previsto per scongiurare una collisione tra Apollo 11 e Luna 15.

La comunione Lunare

Molto credente, Buzz Aldrin portò con sé l’eucarestia: la NASA, timorosa che trasmettere al mondo intero un atto religioso potesse sollevare contestazioni da parte dell’opinione pubblica, vietò ad Aldrin la lettura del passo biblico ai microfoni. “Versai il vino nel calice che la nostra chiesa mi aveva consegnato. Con la gravità lunare, che è un sesto di quella terrestre, il vino si raccolse lentamente e con eleganza nella coppa”. Pane e vino furono così i primi alimenti ad essere consumati sulla Luna: la Chiesa presbiteriana di Webster, che concesse ad Aldrin una dispensa per comunicarsi da solo, celebra annualmente la Domenica della comunione lunare.

Gli astronauti di Apollo 11 hanno dovuto compilare dei moduli doganali

Gli USA sono noti a tutto il mondo per non guardare in faccia nessuno quando si tratta di burocrazia e legalità, del resto di leggi strane negli States ce ne sono tante: e così, proprio come qualsiasi altro viaggiatore che lascia gli Stati Uniti, l’equipaggio di Apollo 11 ha dovuto compilare i moduli doganali quando ha fatto ritorno a Honolulu.

Nella foto l’orma di Neil Armstrong sulla Luna, crediti: NASA

Published by
Antonio Piazzolla