Biologia

Loch Ness, sono del mostro quelle ossa giganti?

Un misterioso scheletro gigante è stato rinvenuto sulla costa di Aberdeen, nel Nord-est della Scozia, a circa 200 chilometri dal celebre lago nel quale si pensa viva Nessie, il famoso mostro di Loch Ness.

La foto del maestoso ritrovamento è stata pubblicata sulla pagina Facebook del sito di informazione locale Fubar News ed in pochissimo tempo è diventata virale, con tantissimi commenti da ogni parte del mondo. Commenti dai quali emerge chiaramente l’opinione comune alla maggior parte degli utenti: quello è lo scheletro di Nessie.

Accanto a quest’ipotesi c’è quella, oggettivamente più realistica, di chi pensa che si tratti solamente dei resti di una balena, approdati a seguito delle violenti mareggiate provocate dalla tempesta Ciara, che ha colpito Gran Bretagna ed Europa settentrionale nei giorni scorsi.

La storia di Nessie, il mostro di Loch Ness

Questa foto è forse lo scatto più famoso riguardante la storia del leggendario mostro: fu scattata nel 1934 da Robert Kenneth Wilson e pubblicata dal Daily Mail il 21 aprile dello stesso anno. Osservando l’immagine, si vedono chiaramente il collo e la testa di una creatura, subito associata con Nessie.

La foto fu descritta dal Daily Mail come la Surgeon Photograph, “la foto del chirurgo”, in quanto Wilson non voleva che fosse associata al suo nome (nonostante non fosse un chirurgo, ma un ginecologo).

Negli anni Ottanta si riuscì a capire che, in realtà, la foto era un falso: era stata realizzata con l’ausilio di un piccolo sottomarino al quale era stata attaccata una sagoma che fuoriusciva dalla superficie del lago. L’ideatore della messinscena fu Christian Spurling, amico di Wilson ma anche genero di Marmaduke Wetherell, un cacciatore che mesi prima annunciò di aver trovato le impronte del mostro ma che fu subito smentito dal famoso tabloid inglese.

In sintesi, la fotografia più famosa di Nessie era nata per vendicarsi, in qualche modo, del Daily Mail.

Le ipotesi scientifiche

La comunità scientifica degli zoologi ha sempre espresso dubbi sulla reale esistenza della creatura. Lo scorso settembre, un gruppo di ricercatori dell’Università di Otago (Nuova Zelanda) ha effettuato analisi del DNA nelle acque di Loch Ness.

Dai risultati ottenuti, non ci sono prove che Nessie sia mai esistito e i dati non supportano neanche la credenza secondo cui il mostro sia un plesiosauro, rettile acquatico preistorico.

I dati hanno evidenziato, però, un’importante quantità di DNA di anguilla, nonostante queste crescano fino a massimo 1-2 metri di lunghezza. Che possa trattarsi di un’anguilla gigante?

Nel loro studio, comunque, gli scienziati lasciano aperto uno spiraglio per gli amanti della “teoria del mostro”.
Scrivono, infatti, che lo studio,”come ogni indagine precedente, non dà prove definitive dell’esistenza del mostro. Dimostrare che qualcosa non esiste è praticamente impossibile” ed aggiungono: “la mancanza di prove non è necessariamente prova di assenza.

Crediti immagine in evidenza: Victor Habbick, Shutterstock

Published by
Simone Versienti