Ha fatto subito il giro del mondo la notizia dell’uomo, contagiato e ucciso in Cina, dopo aver contratto l’Hantavirus, patogeno responsabile di una zoonosi. Sebbene la trasmissione da uomo a uomo è estremamente rara, sono stati effettuati subito dei tamponi ai passeggeri di un bus dov’era salito l’uomo, allarmati dalla situazione già minata dal Coronavirus.
Boom di ricerche sul web per capire che genere di virus è, cosa sappiamo, quanto può essere pericoloso e se c’è la possibilità che si scateni una pandemia. Su quest’ultima domanda gli scienziati rassicurano: non c’è nessuna possibilità che si verifichi una nuova pandemia. Rispondiamo di seguito a 6 domande su questo virus a molti sconosciuto ma ben noto alla scienza: la sua scoperta risale agli anni ’70.
Si tratta di un virus a RNA dell’ordine Bunyavirales. Sono trasmessi all’uomo tramite zoonosi. Conosciuto in precedenza come “febbre emorragica coreana”, deve il suo nome al fiume Hantan, in Corea del Sud, dove venne isolato verso la fine del 1970 dal team di ricerca guidato da Ho-Wang Lee.
Un essere umano può infettarsi attraverso il contatto tramite una ferita o inalazione con l’urina, la saliva o e le feci dei roditori. A differenza del Coronavirus, non si contrae per semplice contatto o con ingestione.
Il contagio da uomo a uomo è considerato estremamente raro: si registra però un caso di trasmissione interumana nel dicembre 2005, avvenuto nelle Ande in Sud America.
Gli hantavirus possono causare malattie potenzialmente mortali nell’uomo, in particolare l’HFRS (“febbre emorragica con sindrome renale”) e l’HPS (“sindrome polmonare da hantavirus”).
Assolutamente no. Il 25 giugno 2014 si è registrato un decesso in Saskatchewan, in Canada, dovuto all’hantavirus. Nello stesso paese, dal 1994 ad oggi, sono stati registrati 27 casi di infezione e 9 casi di decesso.
Si, sia per animali che per l’uomo. Il primo vaccino contro l’hantavirus è stato sviluppato nel 1990 dapprima per la febbre emorragica coreana, la quale causa una delle forme più gravi di HFRS.
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