Covid-19

Covid19, in aprile test sull’uomo per il vaccino italo-inglese

La speranza più grande nella lotta contro il Covid19 è l’arrivo di un vaccino: è su questo, oltre che alle sperimentazioni sull’efficacia di alcuni farmaci, che i ricercatori di tutto il mondo stanno lavorando ormai da qualche mese. A tal proposito, c’è una nuova notizia, pubblicata poco fa da Ansa: il vaccino messo a punto dall’azienda italiana Advent-Irbm (con sede a Pomezia) in collaborazione con lo Jenner Institute della Oxford University sarà testato direttamente sull’uomo, a partire da fine aprile. Ancora una firma italiana, dunque, dopo la notizia del vaccino-cerotto che ha visto protagonista, tra gli altri, il ricercatore pugliese Andrea Gambotto.

Le dichiarazioni dell’ad di Irbm

Le parole dell’ad di Irbm, Piero Di Lorenzo, lasciano ben sperare: secondo quanto dichiarato all’Ansa, infatti, si prevede di “rendere utilizzabile il vaccino già a settembre per vaccinare personale sanitario e Forze dell’ordine in modalità di uso compassionevole“.

[bquote by=”Piero Di Lorenzo” other=”Amministratore delegato di Irbm”]In virtù dei dati acquisiti nelle ultime settimane, il primo lotto del vaccino messo a punto dalla partnership Advent-Irbm con lo Jenner Institute della Oxford University partirà da Pomezia per l’Inghilterra, dove inizieranno i test accelerati su 550 volontari sani[/bquote]

Un’ulteriore accelerazione alle fasi di sviluppo e produzione del vaccino potrebbe essere possibile grazie a possibili finanziamenti, come dichiarato dallo stesso Di Lorenzo: “(È) ormai in fase finale la trattativa per un finanziamento di rilevante entità con un pool di investitori internazionali e vari Governi interessati a velocizzare ulteriormente lo sviluppo e la produzione industriale del vaccino“. Il vaccino sarà testato in Inghilterra direttamente sull’uomo, nello specifico su 550 volontari sani. Le motivazioni, spiega l’ad di Irbm, sono da ricercare negli incoraggianti dati ottenuti dopo i test di laboratorio: “Si è deciso di passare direttamente alla fase di sperimentazione clinica sull’uomo, in Inghilterra ritenendo, da parte della Irbm e della Oxford University, sufficientemente testata la non tossicità e l’efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio, che sono stati particolarmente efficaci“.

Covid19, vaccino in tempi record

Proprio qualche giorno fa, Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria e membro del Comitato Tecnico Scientifico, durante la consueta conferenza stampa della Protezione Civile, aveva dichiarato che il vaccino anti-Covid19 “sta facendo un percorso che è a tempi di record. Credo si possa essere fiduciosi per ottenere qualcosa in tempi straordinariamente rapidi e questo ci conforta molto“. Normalmente infatti, ha puntualizzato Villani, per avere un vaccino pronto alla commercializzazione sono necessari 2 o 3 anni.

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Simone Versienti