Coronavirus, così la tecnologia ci aiuta a combatterlo
Non c’è solo la ricerca tradizionale, a contrastare l’avanzata del Coronavirus ci pensa anche la tecnologia, attraverso algoritmi, machine learning, intelligenza artificiale; ‘armi invisibili’ per combattere un ‘nemico invisibile’.
Intervenuto a TgNorba24, in un servizio di Pietro Loffredo, il nostro caporedattore Antonio Piazzolla ha fatto il punto della situazione su come il mondo Tech sta contrastando il virus.
Coronavirus, tecnologia: un grande alleato
Piazzolla ha spiegato ai telespettatori di TgNorba24 il lavoro svolto dagli algoritmi e di come per esempio, paragonando il nuovo Coronavirus a quello precedente e responsabile di SARS e MERS, è stato possibile identificare molecole più promettenti per sviluppare farmaci specifici per il trattamento del COVID-19, dimezzando tempo e risorse.
Altro valido esempio è quello della tecnologia satellitare che ha permesso, in Cina, di monitorare il contagio e i focolai cittadini, avvertendo con un’app in quali strade della città vi erano maggiori possibilità di entrare in contatto con persone positive; di recente anche in Italia, sebbene in maniera diversa, senza obbligo e con maggiore tutela della privacy.
Intelligenza artificiale anche in Italia
Tanti poi gli esempi dell’uso di intelligenza artificiale, non solo Alibaba in Cina ma anche l’Italia ha sviluppato un progretto del tutto analogo; l’azienda italiana Nexim infatta, ha sviluppato la piattaforma Armadillo Scan, in grado di riconoscere in 5 secondi da una radiografia o TAC dei polmoni se il soggetto è infetto da coronavirus.
Il progetto è nato dall’idea di Simone Dore, CEO dell’azienda italiana di telecomunicazione Nexim, la quale si occupa anche di progettazione, sviluppo e fornitura di sistemi di connettività, data center e cyber-security.
Reinventarsi per sopravvivere: l’esempio di Isinnova
Bella storia, tutta italiana, è quella di Isinnova, startup bresciana che ha trasformato una maschera da sub in una maschera compatibile per il respiratore. Notizia che in pochissimo tempo ha fatto il giro del mondo!
Nata dal Dottor Favero, il primo passo per realizzare l’idea è stato quello di contattare l’azienda Decathlon per capire quanti pezzi potessere avere a disposizione, nella speranza di averne più di poche centinaia. Dopo di che, grazie alla stampa 3D sono state realizzate della valvole idonee e ora tutti gli ospedali possono utilizzare il progetto, open source sul sito della startup.
Sono solo alcuni degli esempi che Antonio Piazzolla continuerà a documentare. L’emergenza non è ancora finita ma la tecnologia ha ancora un sacco di assi nella manica!
Foto di Engin Akyurt da Pixabay