Sentiamo spesso parlare di metodo di studio, in relazione alla scuola oppure all’università. Ognuno di noi ha un modo tutto suo di studiare e di assimilare i concetti. C’è chi legge il libro due o tre volte senza sottolineare, c’è chi mentre legge fa delle mappe concettuali, c’è chi sottolinea ogni cosa con dozzine di colori diversi. Ma esistono delle regole valide per tutti, che consentano di imparare veramente e dominare un determinato argomento?
Richard Feynman (1918-1988), uno dei più grandi fisici teorici di sempre, premio Nobel nel 1965, aveva una teoria tutta sua. Egli odiava l’apprendimento meccanico e mnemonico, e si batteva per una didattica più dinamica e propositiva. Il professore riusciva a spiegare concetti molto complessi con una semplicità disarmante, in modo tale da renderli fruibili anche dai non addetti ai lavori. Per questi motivi Feynman si configura come teorico anticonformista, il cui obiettivo era trasformare radicalmente le modalità didattiche adoperate nelle università.
Il presupposto del metodo di studio Feynman è quello di possedere almeno una prima infarinatura di un determinato argomento. Non è importante come si sia arrivati ad assimilare un dato concetto, se tramite lettura o a lezione, è importante l’elaborazione successiva del concetto stesso. Secondo Feynman, il corretto metodo di studio si articola in tre punti fondamentali. Vediamo quali sono!
L’ultimo passaggio, d’obbligo, è quello di ripetere ad alta voce l’argomento dinanzi ad un interlocutore reale. Può essere vostra madre, vostro padre, o, meglio ancora (vedi punto 1), il vostro cuginetto più piccolo. Se anche un individuo che non conosce nulla dell’argomento riesce a comprenderne i punti chiave, significa che il vostro apprendimento è completo e, soprattutto, non meccanico.
Il metodo Feynman mette in risalto la profonda differenza che esiste fra studiare a memoria ed apprendere. Il primo è semplicemente memorizzazione forzata di nomi, date e luoghi. Non costituisce la vera conoscenza, poiché le nozioni imparate vengono dimenticate dopo poche settimane, proprio perché non apprese nella giusta maniera. Apprendere, invece, significa dedicare del tempo e lavorare sodo su un determinato argomento. Cercare di sviscerarlo, di studiarlo da tutte le angolazioni possibili. Una volta che si è fatto ciò, sarà difficile dimenticarsi i concetti appresi, e, cosa ancora più degna di nota, si sarà in grado di insegnarlo anche ad una classe di prima elementare.
Come afferma lo stesso Feynman in una famosa intervista:
Si può apprendere il nome di un tordo in tutte le lingue del mondo, senza capire assolutamente nulla della sua migrazione, di dove vive e di che suoni produce
Adesso tocca a voi! Mettetevi alla prova e provate il rivoluzionario metodo Feynman!